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La saletta, dove il potere prende forma

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2009 17:41
27/01/2009 17:20
 
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elghorn84, 27/01/2009 17.07:

Se le Chiese più antiche avevano le catacombe, anche le moderne Sale del Regno hanno il loro luogo che incute timore e alimenta leggende: la saletta, o anche “seconda sala”, cioè una stanzetta solitamente situata in fondo alla sala più grande che ospita tutte le adunanze.
Non ci sono strumenti di tortura né farmaci sedativi nascosti tra gli scaffali della libreria teocratica che solitamente viene lì sistemata, ma il motivo per il quale tutti la guardano con sospetto è semplice: è il sacro luogo delle requisitorie; è il teatro di “consigli amorevoli”, confronti tra fratelli in stato di guerriglia, confessioni di peccatori pentiti, tirate di orecchie ai giovincelli dal capello troppo lungo; è lo spazio adibito alla riunione degli anziani, comprese quelle con il sorvegliante di circoscrizione, autentico spauracchio di tutti. Insomma, se la sala grande è il luogo delle funzioni, la saletta detiene tra la sue mura l’esercizio del potere.

Il fratello (o sorella) accompagnato in saletta a fine adunanza somiglia un po’ al vitello che si avvia alla macellazione: sguardo basso e mogio e camminata lenta. Sa già cosa lo attende. E anche gli altri lo sanno: la lavata di testa è imminente. Per cosa? Gli altri fratelli già si domandano il motivo della convocazione. E più tempo starai dentro, e peggiore sarà la tua situazione. Il timer parte appena la porta si chiude: cinque minuti, niente di che, solo un consiglio; dieci, un consiglio al quale hai provato a ribattere, ma stai tranquillo lo stesso; venti minuti, hai litigato con qualche fratello?, c’è da sbrigliare la situazione; da mezz’ora in su, qualcosa comincia a non andare. Se poi dalla saletta provengono voci concitate, c’è qualcosa di grosso in ballo.

In saletta c’è già il tavolinetto scientificamente studiato per sostenere anatomicamente la confessione: design semplice e accattivante, ma estremamente maneggevole e familiare. Funge anche da lettino per psicanalisi, nei casi più gravi.
Sono già pronte le sedie, leggere ma comode anche quelle: devono essere sempre facili da spostare, così da creare una sorta di cerchio inquisitorio nel quale il fratello-pecorella-smarrita starà in mezzo.
Non manca mai la collezione di Torre di Guardia e Svegliatevi dal 1956 ad oggi, più vari libri editi dalla Watch Tower in tempi remoti e non, tutto sistemato nella libreria: in caso di peccato controverso c’è bisogno di consultare e consultare e consultare, virgole e versione inglese comprese.
I muri solitamente ospitano quadri simpaticamente amorevoli, un Gesù sorridente, un leone abbracciato ai bambini, un fiumiciattolo acqua limpida e uomini e donne che raccolgono aranci e prelibatezze varie dagli alberi. Ma c’è poco da ridere.

Il rito della chiamata in saletta avviene quasi sempre ad adunanza terminata, ed è abbastanza frequente: un fratello a settimana, più o meno, sarà destinato ad entrarci. Agli anziani, si sa, spesso la cosa garba da morire: l’esercizio del potere di cui prima, infatti, è piacere innato in qualsiasi essere umano. E’ innato e anche inconscio, delle volte.

Non è raro che gli inquisiti, spesso, col crescere diventeranno degli inquisitori. Schiere di ragazzi “bastonati” durante l’adolescenza in saletta, nel loro intimo hanno coltivato il sogno segreto di poter vivere l’emozione dall’altra parte della barricata. E così anni dopo te li ritrovi anziani o servitori di ministero plenipotenziari che col sorriso sulla bocca ti dicono “finita l’adunanza puoi seguirci un attimo in saletta?”.

Vivere senza l’incombente mannaia della “chiamata in saletta”, dicono gli studiosi, garantisce una migliore circolazione sanguigna, il cuore pompa meglio, il cervello è più lucido, si arriva a campare anche 100 anni. Liberatevene.



Sei troppo forte... quanti ricordi, mia madre mi ricattava sempre dicendomi "se non la smetti ti porto in saletta" e poi botte!
Solo il nome mi suscita timore... quante volte i bambini rumorosi si portavano li per farli smettere perchè davano fastidio agli altri...
ciao bello

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