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Amare Dio

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 20:59
03/12/2008 18:11
 
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Breve riflessione

L’episodio di Abramo pronto a sacrificare a Dio il suo figlio Isacco è emblematico della essenza disumana di certi culti che prescrivono la cieca obbedienza a un essere ultramondano e alle norme stabilite da chi, in suo nome, pretende e fa credere di parlare.
Ma che si creda o meno in un dio, un fatto è incontestabile: egli non è in mezzo a noi: ogni tipo di rapporto che un uomo può stabilire con un suo simile è con lui precluso.
E per quanto possa essere forte la capacità di autosuggestione che porta a sentire vicino un’entità assente, è umanamente impensabile che si possa stabilire con essa una relazione di intensità emotiva paragonabile a quella che può nascere con una persona che si ha invece realmente vicina.
L’amore dichiarato per un dio è solo un sentimento artificiale, una forzatura, visto alla luce dei meccanismi che governano i moti affettivi tra essere umani; è un atto di volontà che non ha niente a che vedere con la naturalezza con la quale si fanno strada i sentimenti umani.
Anteporre l’amore e il rispetto per un dio all’amore e al rispetto per gli uomini vuol dire spogliarsi sostanzialmente di una parte della propria umanità per somigliare sempre più ad un freddo automa.

Ciao, Antonio
03/12/2008 18:30
 
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Io penso che amare veramente si può soltanto qualcuno che si conosca per davvero. E per conoscere qualcuno bisogna frequentarlo, interessarsi di lui, ascoltarlo, parlarci, dedicare del proprio tempo così come si fà con qualsiasi amico. Altrimenti rimane sempre solo una conoscenza superficiale.
Ovvio che con Dio che si è fatto uomo 2000 anni fà non è così semplice perchè Gesù anche se è con noi non lo è in forma fisica. Ma ci si può parlare e Dio ha mille modi per risponderci.

[SM=x570921]
03/12/2008 19:16
 
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L’episodio di Abramo pronto a sacrificare a Dio il suo figlio Isacco è emblematico della essenza disumana di certi culti che prescrivono la cieca obbedienza a un essere ultramondano e alle norme stabilite da chi, in suo nome, pretende e fa credere di parlare.


Si, capisco la tua riflessione, perché quando si parte da una lettura umana, senza la luce della fede, è normale arrivare a queste conclusioni. Per tentare di vedere le cose da un altro punto di vista, se avrai la pazienza di leggerla, ti propongo questa meditazione:
http://www.gliscritti.it/approf/dachille/d_achille.htm#m3
E’ certo comunque che il vecchio testamento va letto con attenzione, perché spesso è paradigma e simbolo. Isacco viene spesso considerato come figura di Gesù Cristo, che da Dio Padre è ugualmente sacrificato per noi, ecco infatti che il cammino di Abramo ed Isacco verso il sacrificio dura tre giorni, come tre giorni Gesù sta nel ventre della terra e sia Gesù che Isacco sono “l’unico figlio” e “il figlio che il padre ama”.

“Anteporre l’amore e il rispetto per un dio all’amore e al rispetto per gli uomini vuol dire spogliarsi sostanzialmente di una parte della propria umanità per somigliare sempre più ad un freddo automa.”



Dio stesso non vuole che l’amore per Lui venga anteposto a quello fra gli uomini, chiede anzi che l’amore verso Dio si realizzi proprio nell’amore verso gli uomini. Non a caso nel Nuovo Testamento si dice : “se stai vicino all’altare per fare un sacrificio e ti ricordi che hai qualcosa in sospeso con tuo fratello, vai prima a fare pace con lui”, ed anche “Non potete dire di amare Dio che non vedete, se non amate gli uomini, che vedete”. L’amore cioè è uno solo, e viene da Dio.
Sandro

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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)
04/12/2008 20:28
 
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Re:
peraskov, 03/12/2008 19.16:


Non a caso nel Nuovo Testamento si dice : “se stai vicino all’altare per fare un sacrificio e ti ricordi che hai qualcosa in sospeso con tuo fratello, vai prima a fare pace con lui”, ed anche “Non potete dire di amare Dio che non vedete, se non amate gli uomini, che vedete”. L’amore cioè è uno solo, e viene da Dio.



Eppure nel vangelo c'è anche scritto: "Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me".

Ma perché vi bendate gli occhi, cattolici e tdg, e non riconoscete che nella Bibbia c'è scritto tutto e il contrario di tutto?!



04/12/2008 20:59
 
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Eppure nel vangelo c'è anche scritto: "Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me".



Due cose.

Quest'affermazione non contraddice quella citata da Peraskov, ma chiarisce semplicemente come l'agire del credente debba essere teocentrico, sempre e comunque. Anche l'amore per il prossimo, per il credente, è figlio dell'amore per Dio.

Ad ogni testo scritto, come ci insegnano le scienze ermeneutiche, è possibile far dire tutto ed il contrario di tutto. Ecco perché il Critianesimo non è una religione del Libro, ma la religione della Parola, della Parola di Dio incarnata in Cristo... e di conseguenza nella Cheisa (che di Cristo è il corpo mistico).

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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