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Rutherford ed il Nazismo trovato in rete

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2008 08:33
02/11/2008 22:36
 
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Se mi potete illuminare meglio su questo argomento

www.infotdgeova.it/nazismo.htm

Questo è il terzo capitolo di uno studio molto più ampio e completo che si può scaricare qui (formato zip, 181kb). Il materiale può essere liberamente usato per lo studio e l'approfondimento, con l'unica limitazione di citarne ogni volta la fonte. Per una considerazione più esauriente dell'argomento si rimanda al libro di Achille Aveta e Sergio Pollina, Scontro tra totalitarismi: nazifascismo e geovismo, pubblicato nel 2000 dalla Libreria Editrice Vaticana.

Come in altre circostanze è stato con più dovizia di particolari spiegato[1], la supposta "neutralità" politica dei testimoni di Geova non è altro che una posizione squisitamente "politica", in quanto essi si considerano cittadini di uno stato "teocratico", con sue leggi, un suo governo — rappresentato dal Corpo Direttivo di Brooklyn — e pertanto esonerati dall’ubbidienza a certe leggi e doveri dei comuni cittadini. Questa è una scelta "politica" che, sia in passato che ancor oggi, ha causato loro molte difficoltà da parte di tutti quei governi che non hanno ritenuto di dover adattare le loro legislazioni alle regole del geovismo. Cosa sarebbe accaduto ai testimoni di Geova in Germania con l’ascesa di Adolf Hitler al potere? Che questo argomento rappresenti uno dei più scomodi "cadaveri nell’armadio" della congregazione dei Testimoni, è chiaramente dimostrato dallo sforzo eccezionale da essa intrapreso per confutare le accuse di collusione con quel regime che da più parte si sono levate, suffragate da indiscutibili documenti storici. Libri, opuscoli, trasmissioni radiofoniche, tavole rotonde, "libri bianchi" e una propaganda continua, sono stati alcuni fra gli strumenti che l’organizzazione ha impiegato per cercare di attenuare l’impatto che la rivelazione del loro passato "nazista" avrebbe avuto sul pubblico in generale. Ma la domanda che ci poniamo, prima di esaminare i fatti squisitamente storici dell’intera vicenda è: perché Rutherford e i suoi Testimoni assunsero quell’atteggiamento così intransigente e irragionevole nell’intera vicenda? Fu perché, mossi da spirito evangelico, ritenevano di dover difendere la loro integrità e la loro fede? O fu perché, triste a dirsi, Rutherford non teneva in nessun cale il valore della vita altrui? In poche parole, ciò che emerge da uno sguardo retrospettivo ai fatti dell’epoca, sommato a ciò che ancor oggi vediamo accadere in questo movimento, ci porta ad una sola conclusione: quella dei testimoni di Geova, al pari di tante sette distruttive è un’organizzazione "religiosa" che nella sua scala dei valori ha sempre collocato all’ultimo posto, se pure ve lo colloca, il rispetto per la santità della vita. È una loro caratteristica peculiare quella dell’indifferenza o meglio del disprezzo per la vita umana, l’altrui vita umana. È vero che le loro pubblicazioni sono piene fino alla nausea di continui riferimenti al loro rispetto per la vita rappresentata dal sangue, ma tali dichiarazioni non fanno altro che mentire travisando la realtà. Per essi il rispetto del sangue non equivale al rispetto per la persona che di quel sangue è il contenitore. Il rispetto, il tabù, l’idiosincrasia per il sangue, come si voglia definirlo, non è il risultato del loro amore per gli individui, ma semplicemente la misura del loro fanatico attaccamento alle regole dell’organizzazione. Più avanti documenteremo meglio quest’affermazione, per adesso esaminiamo il perché ciò accade[2].


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Ho corretto il link perchè la pagina sforava.

Bruno/mod.
[Modificato da brunodb2 03/11/2008 01:18]
03/11/2008 01:15
 
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Vai qui:

www.vasodipandora.org/?q=node/243/play

Ti risponderà lo stesso dott. Achille Aveta.

[SM=g1543902]

Bruno
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03/11/2008 05:45
 
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Puoi trovare altre documentazioni qui:

www.infotdgeova.it/storia/nazi.php

Achille
03/11/2008 08:33
 
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Ecco uno stralcio del filmato linkato da Bruno.


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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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