“come argomentava quando due mila anni orsono si incarnò come uomo?
Il suo linguaggio era comprensibile solo da una elite ristretta di rabbini o a tutti?”
Ti sfugge il problema. Se Dio si fosse incarnato nell’Italia di oggi avrebbe parlato in maniera comprensibile agli italiani contemporanei, ma il problema caso amico e che ciò che era una banalità per due ebrei di 2000 anni fa che parlavano della loro cultura è oggi del tutto alieno al nostro mondo e oggetto di studi universitari. I Vangeli non sono semplici, anche solo leggerli e tradurli può rivelarsi un’impresa perché sono scritti in un greco che non è greco per via di un sostrato ebraico di pensiero che influisce su costrutti e sintassi. In sintesi: se oggi per farmi capire uso una barzelletta su Berlusconi tutti mi capiscono, anche uno con la terza elementare. Tra duemila anni quando quasi nessuno saprà più chi è Berlusconi per capire questa barzelletta di 2000 anni prima uno storico dovrà studiare a fondo la vita di Berlusconi, la società italiana del XX secolo, ecc.
Questa mania di voler saltare la mediazione del dotto per avere la comprensione del cristianesimo a livello individuale è un’incrostazione intellettuale retaggio del primo protestantesimo. Ancora oggi la gente si illude di leggere i Vangeli, quando invece legge le traduzioni dei Vangeli, e non sa che si trova nella stessa situazione di un germanofono che legge la Divina Commedia in tedesco. L’idea che Dio abbia voluto rendersi automaticamente immediatamente comprensibile agli uomini di qualunque epoca senza alcuna mediazione dei dotti è fasulla, per i seguenti motivi:
1)Anche per il solo poter leggere il NT la gente ha bisogno di qualcuno che glielo traduca. E non è forse questa la mediazione di un dotto? Il problema è che come sa qualunque ginnasiale le traduzioni non esistono, il concetto di traduzione è intrinsecamente impossibile: tradurre è tradire.
2)I solipsisti protestanti non hanno mai capito che sebbene la dottrina di Dio debba essere comprensibile a tutti, tuttavia essi, nella loro filosofia egologica, hanno indebitamente escluso che Dio abbia predisposto che tutti vengano a conoscenza della dottrina cristiana per mezzo della predicazione della Chiesa. La Chiesa è lo strumento di cui Dio si serve per comunicare agli uomini la salvezza. Gesù disse “andate e predicate”, non “andate e scrivete”. Il Nt è solo uno degli strumenti di predicazione della Chiesa, uno dei tanti, all’interno del più vasto paradigma della predicazione orale nei secoli. Se dunque è vero che Dio ha promesso che tutti avrebbero saputo, non ha però decretato che questo avvenisse nelle modalità esplicitate dalla fantasia della teologia protestante, cioè con quella cosa chiamata “libero esame” delle Scritture, vale a dire l’anarchia ermeneutica e la causa di ogni scisma. Ancora una volta la pretesa “io posso capire da solo” è figlia delle pretese solipsistiche ed egologiche della modernità (cioè il '500-'600) ereditate dal protestantesimo. Questa gente rifiuta anche solo l’idea che Dio abbia provveduto a della gente per spiegare, e che dunque “chi ascolta voi, ascolta me”, secondo quanto Gesù disse agli apostoli.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)