Grazie a Jwscientist per la traduzione dell'articolo:
Stupratore definito “bravo uomo” viene condannato da 3 a 20 anni.
Chelsea - Un uomo di Williamstone è stato condannato dal tribunale del distretto di Vermunt con una richiesta di pena da 3 a 20 anni, per avere molestato e stuprato una parente; i membri della famiglia e gli amici, sebbene conoscessero il suo crimine, hanno testimoniato davanti al giudice di-cendo che era un “bravo uomo”.
Leonard Roya II, 39 anni, nel momento in cui ha aggredito la vittima e il marito, era stato rilasciato sotto cauzione di 10.000 dollari, per aver violato un ordine di custodia cautelare.
Inoltre a novembre Roya aveva subìto una condanna secondo la legge federale sulle armi da fuoco, perché possedeva una pistola calibro 12 mentre era libero su cauzione.
Roya reo confesso di un’aggressione a sfondo sessuale; allora aveva usato una pistola o un coltello, abusando per più di due anni la sua vittima, iniziando dal 2004 quando la vittima era ancora mino-renne.
La madre, il figlio e due amici di Roya, hanno preso le sue difese mercoledì, dicendo che Roya era un grande lavoratore e un bravo uomo.
John Clark che ha vissuto nella stessa città per 21 anni, ha detto che il figlio e Roya erano amici e si sono diplomati nella stessa classe. Clark disse che conosceva Roya sia sotto l’aspetto professionale che personale e che erano andati insieme a caccia, a guidare il gatto delle nevi e a vedere delle gare d’auto e che Roya aveva fatto dei lavoretti di manutenzione elettrica nel luogo di lavoro di Clark.
Clark ha descritto Roya come una persona che si prodiga per gli altri e molto divertente in compagnia.
“È sempre stato un buon amico e lo è ancora” ha detto Clark.
Clark ha detto che ha conosciuto la maggior parte delle accuse contro Roya, solo mercoledì in tribunale.
L’avvocato Robert DiBartolo della Contea Orange Country ha chiesto a Clark: “ la disturba il fatto che il suo amico è recluso per aver molestato dei minorenni?”
Clark ha risposto: “No signore”
Peter Zarting un vicino che conosceva Roya da venticinque anni, ha descritto Roya come un gran lavoratore dedito alla famiglia.
Zartin non sembrava nemmeno preoccupato che Roya avesse ammesso la sua colpa.
“Quello che succede a casa sua sono affari suoi” disse Zartin.
Michael Roya, il figlio adottivo di Leonard, disse che Leonard Roya è sempre stata la sua figura paterna. Quando gli hanno chiesto di descrivere la sua relazione col padre, rispose che “da bambino ero molto legato al padre”.
Durante la testimonianza del figlio, Leonard Roya che è di bassa statura, capelli biondo cenere e in-dossava i jeans e una camicia colore verde oliva, ha iniziato a piangere per la prima volta, asciugan-dosi le lacrime dagli occhi.
La madre di Roya disse che suo figlio era mortificato per ciò che aveva fatto.
Disse anche: “lui sa che quello che ha fatto è sbagliato”. Lei disse inoltre, che era un uomo responsabile perché mandava avanti gli affari di famiglia e frequentava regolarmente tutte le adunanze dei testimoni di Geova e aveva aiutato a costruire le sale del regno.
La madre disse: “i testimoni di Geova lo amano e ancora gli vogliono bene” sebbene Jolene disse che Leonard aveva perso la compagnia dei testimoni di Geova solo perché recluso.
Jolene disse: “Leonard era solito osservare pornografia su internet avendo permesso che la sua mente fosse influenzata da cose che non avrebbe dovuto”.
Lei disse che credeva che la famiglia avrebbe dovuto fare delle sedute da un terapista per risolvere la questione piuttosto che dar spazio a questa vendetta.
Barbara Roya la moglie di Leonard, ha testimoniato che il marito era ossessionato dalla vittima e lui stesso si auto definiva pericoloso.
Leonard Roya uscì su cauzione di 10.000 dollari dopo essere stato accusato del crimine e tornò a casa. Barbara Roya disse che gli aveva permesso di tornare a casa perché non conosceva tutta la storia. Erano stati sposati per 18 anni, lei doveva accudire i suoi figli e pensava che lui poteva curarsi e diventare un buon padre.
Avendogli chiesto se lei credeva alle prove di incriminazione, lei rispose affermativamente ma disse che le aveva permesso di tornare a casa, poiché credeva che ciò non sarebbe più accaduto. Aggiunse che il comportamento del marito dopo essere stato rilasciato su cauzione, la spaventava.
La moglie disse: “era molto ossessionato dalla sua vittima”. Quando Barbara Roya gli suggerì di cercare un aiuto da uno specialista per la sua ossessione, Leonard Roya tirò il vassoio del pranzo contro la porta e minacciando la moglie con il pugno davanti al viso disse: “ti potrei colpire proprio ora”.
Nel febbraio 2007 Roya seguì la sua vittima e il marito nel supermercato Berlin, il marito disse a Roya di andare via ma Roya lo afferrò per il collo lasciandogli anche dei segni, come emerge dalla prove in tribunale. Il marito colpì con un pugno Roya liberandosi dalla presa e Roya salì sul suo Pick-up e andò via secondo la relazione della polizia. Lo stesso giorno Roya fu trovato in possesso della pistola.
La vittima non aveva voluto testimoniare contro Roya e lo stato del Vermunt aveva emesso ordinanza di non luogo a procedere per l’accaduto.
Roya si alzo davanti alla corte, nel vivo del processo dicendo che lui si prendeva la piena responsa-bilità delle sue azioni e si scusava con la famiglia. Disse : “io amo i mie figli e sono molto risentito verso me stesso, per aver distrutto la possibilità di essere con loro e, sono molto dispiaciuto per i costi che lo stato deve sostenere per me”.
Lo stato ha chiesto dai tre a vent’anni di condanna, il giudice Teresa Di Mauro ha imposto il massimo della pena sebbene la difesa avesse chiesto una condanna da 3 a 10 anni. Di Mauro giustificò il massimo della pena, sottolineando il fatto che c’era stato l’uso di una pistola e di un coltello. Roya non si sta prendendo la piena responsabilità delle sue azioni, ha detto il giudice, perché cerca di giustificarsi in vari modi.
Durante l’investigazione prima della sentenza, per esempio, Roya ha detto che lui crede che la so-cietà promuove questo tipo di atteggiamenti perché le ragazze giovani si vestono in modo sexi in pubblico.
Un dei motivi per cui Roya aveva molestato la vittima, a detta dello stesso, era perché non aveva le attenzioni dovute dalla moglie la quale lavorava di notte.
Il giudice Di Mauro replicò: “sicuramente ci sono altre alternative”.