23/05/2008 15:15 |
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berescitte, 23/05/2008 14.47:
Carissimo
Non vorrei ripetere ciò che ha detto spessissimo e argomentato benissimo Polymetis, ma quando qualcuno dice che presenta il pensiero della Bibbia illudendosi di uscire dalla propria veduta soggettiva di ciò che la Bibbia dice al suo cervello, si autoillude.
Per cui tutti abbiamo ragione e tutti abbiamo torto... si tratta solo di scegliere la versione che ci piace di più...mmh, mi sembra un po' strana come cosa...
E così parimenti si illude chi riceve tale insegnamento - che è sempre per forza una interpetazione della Bibbia - immaginandosi di essersi messo in contatto diretto con Dio stesso.
Invero questi si sarà messo in contatto con il "medium" di colui che gli sta interpretando il testo, e per giunta non il testo della Bibbia ma di quell'autore/i (o scrittore/i sacro) della Bibbia a cui fa riferimento per sostenere la propria interpretazione, il quale è a sua volta un "medium" umano di un'intuizione che Dio ha donato alla sua mente, semza dettargliela ma lasciando che lui la esprimesse come poteva, riservandosi il buon Dio solo il ruolo di impedire che scrivesse castronerie in rapporto alla dottrina della fede.
Non capisco cosa cambia. Se "l'intuizione" è di Dio, che l'ha donata alla mente dello scrittore, e se poi Dio gli ha impedito di scrivere castronerie, ciò che è stato scritto è comunque "Parola di Dio", rispecchia il Suo pensiero, non quello dello scrittore. Di conseguenza, sono in contatto con Dio stesso, e immagino che se Egli si è preso la briga di dare l'intuizione e di correggere gli errori a priori, allora ritengo che fosse suo desiderio che ne seguissimo i principi nella nostra vita.
Se fosse bastata la razionalità o la ragionevolezza, doni che Dio ci ha dato, a quale scopo farci pervenire la Sua Parola?
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