Re: Chi è l'arcangelo Michele?
Zohar 1:81a
[Nel momento della morte] il livello Spirito [Ruach] dell’anima si separa [spogliandosi] dell’anima inferiore [Nefesh], per poter [ascendere in Cielo] ed entrare nel Giardino dell’Eden inferiore [l’universo di Yetzirà].
In quel luogo si riveste dell’atmosfera del Giardino, in modo completamente opposto agli angeli superni che si “rivestono” nella fisicità quando scendono in questo mondo.
Questi sono gli angeli di Ruach [l’universo di Yetzirà-Formazione], di cui è scritto “Osè Malachav Ruchot – Egli rende Spiriti i Suoi Messaggeri-Angeli” (Salmo 104:4).
Questo significa che Dio fa discendere i Suoi Ruchot-Messaggeri, Angeli di Yetzirà, nell’Universo di Asyà–Azione [il nostro mondo fisico] come messaggeri.
La Ruach-Spirito dell’uomo, viceversa, ascende da questo mondo fisico al livello inferiore del Gan Eden, “indossando” le vesti di quella dimensione celeste. [L’anima] viene raffinata lassù, traendone un piacere incredibile.
Durante il capomese-Rosh Chodesh, e durante lo Shabbat, la Ruach sale ancora più in alto, liberandosi delle vesti del Gan Eden inferiore e “rivestendosi” con la forma energetica superna del Giardino dell’Eden Superiore [l’Universo di Beryah – Creazione]… Questa è comunque un’ascesa temporanea, attraverso cui l’anima sperimenta la Luce intensa di Azilut-Emanazione.
In mezzo al Gan Eden Superiore c’è una Colonna [un raggio luminoso] formata da tutti i colori [energie di frequenza]. Quando Ruach vuole ascendere ulteriormente, essa si libera delle sue vesti [inferiori] ed entra [in questa colonna] per salire al luogo della sua origine, come è scritto, “La Ruach-Spirito ritorna a Dio che l’ha data” (Ecclesiaste 12:7).
Michael, Grande Sacerdote [nel Tempio Celeste], la prende [l’anima] e la offre come sacrificio di misericordia al Santo Uno Benedetto.
Essa sale in questo luogo e sperimenta una beatitudine incredibile nell’unirsi al Fascio della Vita [Binah], riguardo a cui è scritto, “Nessun occhio lo ha visto, Dio, eccetto i Tuoi (Isaia 64:3).
Successivamente l’anima ridiscende [gradatamente] nel Gan Eden inferiore, e sperimenta una beatitudine eccezionale da tutte le forme di luce, rivestita nelle vesti di quel luogo…
Per introdurre il successivo passaggio dello Zohar, riportiamo il brano della Torah riguardante Abramo che riceve un livello più alto di profezia, dopo essersi circonciso all’età di 99 anni:
“Dio gli apparve [ad Abramo] nella piana di Mamrè, mentre stava seduto all’entrata della sua tenda, nel momento in cui il sole è al suo grado massimo. [Abramo] alzò gli occhi e vide tre uomini [angeli] a poca distanza da lui. Quando li scorse, corse loro incontro per dargli il benvenuto, prostrandosi sino a terra. [Abramo] disse: “Mio Signore, se ho trovato grazia ai Tuoi occhi, non allontanarTi dal Tuo servitore” (Genesi 18:1-3).
Nota: questo avvenne dopo la circoncisione di Abramo. Egli si trovava in uno stato di profezia molto elevato, devekut, unione con il divino. Secondo la tradizione Adamo fu creato circonciso, ovvero con un canale aperto e diretto verso la spiritualità. Solo dopo aver peccato, e dopo che al suo organo sessuale crebbe un prepuzio, egli fu reciso da questo canale e fu espulso dal Giardino dell’Eden.
Quando leggiamo perciò che ad Abramo venne impartito il comandamento della circoncisione, ciò significa che un livello spirituale molto elevato stava per essere reso riaccessibile (almeno in parte). Rimuovere il prepuzio simboleggia il ritorno al livello coscienziale di Dio, sperimentato da Adamo nel Giardino dell’Eden.
Vale la pena di riportare il passaggio del Talmud (Shabbat 127a; Shavuot 35b) riguardante il doppio messaggio insito nell’affermazione di Abramo, “Mio Signore, non Ti allontanare”.
Secondo un’interpretazione, egli si stava rivolgendosi al leader dei tre angeli. [Altrimenti ci sarebbe stato scritto Signori al plurale, quando invece l’intera frase è al singolare].
Secondo un’altra interpretazione, Abramo stava parlando con Dio stesso, supplicandolo di non interrompere lo stato di profezia mentre lui accoglieva i suoi tre ospiti. Basandosi su questa seconda interpretazione, il Talmud afferma, “Ricevere gli ospiti è più meritorio che ricevere la Shekinà (la Presenza Divina).”
Abramo, quando arrivarono i tre messaggeri, era su una hot-line profetica speciale con Dio. In tale stato di profezia, capì che il mondo esteriore delle apparenze non è in contraddizione con il mondo interiore dell’essenza. (Quando Adamo perse la sua connessione all’Albero della Vita, questi due poli della realtà si separarono).
Abramo però aveva atteso tutta la vita questo momento di riunificazione, o perlomeno la realizzazione che sostanzialmente non esiste alcuna dualità, e che egli poteva eliminare la facciata, il prepuzio, che provocava l’apparenza di tale dualità.
Egli capì che essere come Dio (accogliendo gli ospiti nel mondo esteriore), era la sola vera riflessione dell’essere con Dio (nel mondo interiore dell’esperienza profetica). Naturalmente egli voleva assicurarsi che la linea interiore non si interrompesse, mentre lui era impegnato sulla linea esteriore. Quindi supplicò, “Mio Signore, non ti allontanare…”.
Come accennato, il Talmud dice che “emulare Dio nelle nostre relazioni con le Sue creature, compiendo gesti di bontà, amore incondizionato, altruismo, gentilezza ecc. è più meritevole che ritirarsi in isolamento, per godere della beatitudine delle visioni divine..”.
Lo Zohar, d’altra parte, enfatizza la dimensione interiore di questo episodio: il fatto che i visitatori fossero effettivamente degli angeli, ma che apparissero come esseri umani, mostra che il mondo esteriore è semplicemente un’estensione del mondo spirituale…
Un commento ulteriore: il Ma’or VeShemesh si chiede perché Dio decise di far apparire gli angeli sotto sembianza umana. Egli risponde che un essere umano sarebbe stato letteralmente incenerito dalla presenza di Abramo, talmente grande era il suo livello spirituale raggiunto dopo la sua circoncisione all’età di 99 anni.
Zohar Sitrei Torah 1:98b-99a:
“Ed Egli vide tre uomini.” Tre angeli-messaggeri gli vennero inviati. Essi discesero (nach’ti) in questo mondo, rivestendosi nella sua atmosfera. Essi apparvero perciò in forma umana. I tre angeli corrispondevano all’Arcobaleno Celeste contenente i tre colori [frequenze di luce]: bianco, rosso e blu-verde.
L’angelo del bianco era
MichaEl [letteralmente, “Mi-chi è Cha-come El-Dio”] ed anche “Il cui amore può paragonarsi a quello di Dio” poiché MichaEl viene dal lato destro dell’Albero della Vita [Chesed – Amore].
L’angelo del rosso era GavriEl [Potere di Dio] perché proviene dal lato sinistro dell’Albero della Vita [Ghevurà – Restrizione].
L’angelo blu-verde era RafaEl [La guarigione di Dio].
Così la Presenza Divina venne rivelata ad Abramo, tramite questi tre colori. Tutti erano necessari.
RafaEl, il Maestro della guarigione, fu necessario per guarire Abramo dalla sofferenza della circoncisione.
MichaEl, appartenente al lato destro dell’amore, da cui proviene ogni bene e benedizione, fu necessario per annunciare a Sarah la futura nascita di Isacco.
GavriEl, appartenente al lato sinistro della forza, incaricata di giudicare il mondo, fu necessario per sconfiggere Sodoma.