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I cristiani del I secolo d.C. erano tutti "unti"?

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2008 01:07
01/03/2008 08:45
 
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basandosi sulle lettere paoline
in cui vengono chiamati santi, i tdg sostengono questa tesi.
quale è la vera interpretazione?
Nonna Pina
01/03/2008 09:53
 
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Re: basandosi sulle lettere paoline
Vecchia Marziana, 01/03/2008 8.45:

in cui vengono chiamati santi, i tdg sostengono questa tesi.
quale è la vera interpretazione?
Nonna Pina




la vera interpretazione è che non esistono 2 classi. In Dio non vi è parzialità. (Rm 2:11)

la lieta novella è che tutti siamo chiamati da Dio a divenire suoi figli, figli veri, rigenerati dallo Spirito Santo e templi viventi di Dio.

sul sito vi sono comunque degli studi;

www.infotdgeova.it/dottrine/destini.php

in questa pagina troverai altri studi:
www.infotdgeova.it/mappa.php

la storiella delle 2 classi è stata tirata in ballo da Rutherford che avrebbe ricevuto una nuova rivelazione.






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



01/03/2008 10:27
 
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Re: basandosi sulle lettere paoline
Vecchia Marziana, 01/03/2008 8.45:

in cui vengono chiamati santi, i tdg sostengono questa tesi.
quale è la vera interpretazione?
Nonna Pina



Cara Pina, non c'è proprio nulla da dover essere "interpretato" in questo. Per Paolo TUTTI i fedeli erano e SEMPRE sarebbero stati "santi".

La santificazione biblica è lo stato NORMALE dell'essere cristiano, dal quale non si può prescindere:

1Tessalonicesi 4:7 Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.

Ebrei 12:14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore;


Romani 6:22 Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna;


2Corinzi 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

2Tessalonicesi 2:13 Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità.

La santificazione è un processo che Dio compie nella vita di ogni singolo cristiano, col suo consenso naturalmente. Non è né quello che intendono i tdG i quali pensano che sia un privilegio riservato a pochi Nè quello che intendono i cattolici con quel "processo" non biblico e del tutto umano e farraginoso per dichiarare qualcuno come "santo" e da porre alla venerazione dei fedeli.

"Santo" significa principalmente "separato", messo da parte per uso o funzione sacra. Tutti i credenti sono "separati" dal mondo, pur essendo nel mondo. Il modello è Gesù Cristo, Colui che compie questo miracolo è lo Spirito Santo. Senza la santificazione non è possibile viviere in armonia con Dio, né ora né nella vita futura.

Ciao, Agabo.



Visita:

"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
01/03/2008 10:39
 
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Agabo:" Nè quello che intendono i cattolici con quel "processo" non biblico e del tutto umano e farraginoso per dichiarare qualcuno come "santo" e da porre alla venerazione dei fedeli."

R. ecco la solita sparata anti-cattolica.

un favore caro Agabo, ti supplico, ti imploro per amore alla verità delle cose, non citare insegnamenti cattolici (o presunti tali) senza veramente conoscerli finendo col dire cose non vere...ti pregooooooooo! [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866]






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
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Ezechiele



01/03/2008 10:45
 
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Qualunque siano
le vostre opinioni, grazie a Predestinato e ad Agabo per le risposte.
Nonna Pina
01/03/2008 10:54
 
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La WTS sostiene che solo per la classe dei 144.000 Gesù Cristo si sia sacrificato,quindi il valore del suo sacrificio è nullo per la grande folla,di conseguenza il riscatto di Cristo non'è per tutto il genere umano(neanche per tutti coloro che sono morti nell'arco del tempo)ma solo per quel piccolissimo numero.
Di conseguenza essi NEGANO l'affermazione di Cristo riportata nel vangelo di Giovanni:"Gv 3,16 - Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna".
Non mi pare che quì si faccia menzione di qualche numero,oppure di due classi,ma afferma che"CHIUNQUE CREDE IN LUI" è destinatario del sacrificio di Cristo,per ottenere vita eterna.
Franco
01/03/2008 16:55
 
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Di fronte a Dio non possono darsi "favoritismi di persone".
Se esiste una classe umana, ogni persona di questa classe deve avere da Dio lo stesso trattamento.
Come dire "i Cittadini sono tutti uguali davanti al Legislatore".

Pensare diversamente autorizza la creatura ad accusare di sperequazione lo Sperequatore.

Se davanti a Dio esiste una diversità, nella parità ontologica della classe umana, è quella del grado di "crescita (o non crescita) fino alla statura di Cristo" che ciascun soggetto avrà realizzato rispondendo attivamente e in piena libera responsabilità agli inviti della grazia (convertirsi, credere al Vangelo, non distaccarsi mai dalla Vite, ed essere operai attivi nella Vigna).

Queste cose sono sicure anche prima di aprire la Bibbia.
----------------------
est modus in rebus
01/03/2008 19:25
 
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Bene, adesso è chiaro,
però mi chiedo: cui prodest?
La premiata ditta WTS ha creato questo zibaldone dei 144.000 e della grande folla, per quale motivo?
Per vendere piu' pubblicazioni ogni volta che si devono smentire?
Per il gusto grossolano di bestemmiare Cristo, retrocedendolo ad arcangelo?
Per dare addosso alla Chiesa Cattolica comunque?
Se adesso ammettono (sig. Losh) di non avere certezza di salvarsi neanche gli unti CD, a che serve?
C'è un perchè in tutto questo o è una gabbia di matti?(come diceva Amleto:c'è del metodo in questa pazzia?)
Nonna Pina
01/03/2008 22:29
 
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Re: Re: basandosi sulle lettere paoline
Agabo, 01/03/2008 10.27:



Cara Pina, non c'è proprio nulla da dover essere "interpretato" in questo. Per Paolo TUTTI i fedeli erano e SEMPRE sarebbero stati "santi".

La santificazione biblica è lo stato NORMALE dell'essere cristiano, dal quale non si può prescindere:

1Tessalonicesi 4:7 Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.

Ebrei 12:14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore;


Romani 6:22 Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna;


2Corinzi 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

2Tessalonicesi 2:13 Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità.

La santificazione è un processo che Dio compie nella vita di ogni singolo cristiano, col suo consenso naturalmente. Non è né quello che intendono i tdG i quali pensano che sia un privilegio riservato a pochi Nè quello che intendono i cattolici con quel "processo" non biblico e del tutto umano e farraginoso per dichiarare qualcuno come "santo" e da porre alla venerazione dei fedeli.

"Santo" significa principalmente "separato", messo da parte per uso o funzione sacra. Tutti i credenti sono "separati" dal mondo, pur essendo nel mondo. Il modello è Gesù Cristo, Colui che compie questo miracolo è lo Spirito Santo. Senza la santificazione non è possibile viviere in armonia con Dio, né ora né nella vita futura.

Ciao, Agabo.





Carissimo Agabo,tu dici che la santificazione è lo stato normale di essere cristiano.Se bastasse solo questo,cioè il definirsi cristiani per essere santi tutto sarebbe più semplice,e se questo fosse solo un dono,allora non dovremo fare nessuno sforzo per esserlo.Però San Paolo,non dice che questo è aquisito,ma è una cosa che dobbiamo conquistarci.Per esempio in Ebrei che tu citi dice:"Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione....".In 2 corinzi 7,1 dice:"In possesso..........,portando a compimento la nostra santificazione,nel timore di Dio".In 2tessalonicesi dice:"Perchè Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello spirito.Quindi mediante la santificazione nello spirito,cioè siamo noi che dobbiamo santificarci nello spirito.Quindi se ne deduce che non basta dirsi cristiani ma bisogna vivere in Cristo.Quando citi la lettera ai Romani,dice:"Ma ora liberati dal peccato e fatti servi di Dio,avete per frutto la vostra santificazione,e per fine la vita eterna.Solo al singolo cristiano spetta la scelta di sfruttare la liberazione dal peccato ed essere servi di Dio,e così che avranno colto il frutto della santificazione,con il premio finale della vita eterna.Tu dici anche che il modello di questo è Gesù Cristo e hai ragione,perchè l'esempio di Gesù è il massimo che si possa avere,ma purtroppo pur sforzandoci,nessun "cristiano" potrà mai avvicinarsi a tale santita,perchè:"in Gesù abita corporalmente tutta la pienezza della divinità".Infatti Gesù dice ai suoi:"siate santi come è Santo il Padre vostro che è nei cieli".Non basta dirsi cristiani,bisogna innalzarci verso Dio.Vi saluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65. [SM=x570892]

01/03/2008 22:36
 
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Re: Re: Re: basandosi sulle lettere paoline
filippo65, 01/03/2008 22.29:


Carissimo Agabo,tu dici che la santificazione è lo stato normale di essere cristiano.Se bastasse solo questo,cioè il definirsi cristiani per essere santi tutto sarebbe più semplice,e se questo fosse solo un dono,allora non dovremo fare nessuno sforzo per esserlo.Però San Paolo,non dice che questo è aquisito,ma è una cosa che dobbiamo conquistarci.Per esempio in Ebrei che tu citi dice:"Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione....".In 2 corinzi 7,1 dice:"In possesso..........,portando a compimento la nostra santificazione,nel timore di Dio".In 2tessalonicesi dice:"Perchè Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello spirito.Quindi mediante la santificazione nello spirito,cioè siamo noi che dobbiamo santificarci nello spirito.Quindi se ne deduce che non basta dirsi cristiani ma bisogna vivere in Cristo.Quando citi la lettera ai Romani,dice:"Ma ora liberati dal peccato e fatti servi di Dio,avete per frutto la vostra santificazione,e per fine la vita eterna.Solo al singolo cristiano spetta la scelta di sfruttare la liberazione dal peccato ed essere servi di Dio,e così che avranno colto il frutto della santificazione,con il premio finale della vita eterna.Tu dici anche che il modello di questo è Gesù Cristo e hai ragione,perchè l'esempio di Gesù è il massimo che si possa avere,ma purtroppo pur sforzandoci,nessun "cristiano" potrà mai avvicinarsi a tale santita,perchè:"in Gesù abita corporalmente tutta la pienezza della divinità".Infatti Gesù dice ai suoi:"siate santi come è Santo il Padre vostro che è nei cieli".Non basta dirsi cristiani,bisogna innalzarci verso Dio.Vi saluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65. [SM=x570892]




da quel poco che conosco Agabo, non credo egli abbia voluto affermare ciò che hai capito. credo sia ben cosciente che la santità è sia un Dono, sia una conquista (una volta che si è ricevuto il dono).
Iniziativa di Dio e poi cooperazione dell'uomo. mi pare che su questo siamo tutti d'accordo






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02/03/2008 00:07
 
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Re: Re: Re: Re: basandosi sulle lettere paoline
predestinato74, 01/03/2008 22.36:



da quel poco che conosco Agabo, non credo egli abbia voluto affermare ciò che hai capito. credo sia ben cosciente che la santità è sia un Dono, sia una conquista (una volta che si è ricevuto il dono).
Iniziativa di Dio e poi cooperazione dell'uomo. mi pare che su questo siamo tutti d'accordo



Quello che io volevo solo affermare è questo,cioè quando lui dice che:".........nè quello che intendono i cattolici con quel"processo non biblico e del tutto umano e ferraginoso,per dichiarare qualcuno come "santo" e da porre alla venerazione dei fedeli".Cioè se è vero che la santità è un dono di Dio,come fai a dichiararlo umano se viene da Dio?L'espressione della santità nella vita umana non è per tutti uguale,infatti cambia in base a come uno ha saputo donare la propria vita a Dio stesso.Cambia da uno ad un'altro da come ha saputo essere dono per gli altri(ha saputo valorizzare le monete ricevute).Spero di essermi spiegato bene.Vi saluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65. [SM=x570892]
02/03/2008 16:06
 
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Re: Bene, adesso è chiaro,
Vecchia Marziana, 01/03/2008 19.25:

però mi chiedo: cui prodest?
La premiata ditta WTS ha creato questo zibaldone dei 144.000 e della grande folla, per quale motivo?
Per vendere piu' pubblicazioni ogni volta che si devono smentire?
Per il gusto grossolano di bestemmiare Cristo, retrocedendolo ad arcangelo?
Per dare addosso alla Chiesa Cattolica comunque?
Se adesso ammettono (sig. Losh) di non avere certezza di salvarsi neanche gli unti CD, a che serve?
C'è un perchè in tutto questo o è una gabbia di matti?(come diceva Amleto:c'è del metodo in questa pazzia?)
Nonna Pina



Quanto al "prodesse" è sicuro che prodest sempre alla Waccetowwer! [SM=g27828]
Ci sono cose che la WT crea di sana pianta pro opportunitate (perché le fa comodo) come il paradiso terrestre e la classe della altre pecore quando ormai le sale del regno da gestire erano di maggior numero che gli Unti rimanenti e c'era una folla straripante che spingeva per avere il biglietto di ingresso per la salvezza.

Ce ne sono altre - e io penso che questa storia dei 144.000 sia di questo tipo, anche se ci sono avvisaglie (faccio il profeta?) che si avviano a rinunciarci - altre che sono state ereditate dal fondamentalismo protestante precedente all'avvento di Russell.

Si tratta di dottrine che non solo si possono sostenere appunto con la sola Scriptura e per giunta interpretata fondamentalisticamente (salvo quando chiede di cavarsi un occhio o tagliarsi la mano!) ma che creano quel conflitto con la Chiesa Cattolica (la gran nemica!) permettendo a queste nuove "fedi" di:

a) presentarsi con un messaggio che da un lato appare biblico e dall'altro mette in contrasto con le grandi chiese storiche.
b) Il che fa brodo psicologicamente perché crea la sindrome dell'assedio (per la reazione della grande comunità);
c) la persuasione di essere un nugolo di fortunati illuminati;
d) l'opportunità di autoconvincersi di essere nel vero grazie alle (ohibò!) conseguenti "persecuzioni";
e) e, non ultima, l'opportunità di mettere su una multinazionale dell'editoria che diffonda tali strabilianti novità... [SM=g27827]
----------------------
est modus in rebus
02/03/2008 18:23
 
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Le parole di predestinato mi fanno piacere...

Le sue parole dimostrano che, malgrado i nostri differenti punti di vista, ha capito che certe cose non appartengono né alla mia cultura né alla mia fede religiosa. Questo è ancora più bello in quanto dimostra che si possono avere opinioni differenti e discutere, a volte, anche animatamente, ma è possibile quantomeno comprendere, quando non condividere, il punto di vista dell' altro.

Effettivamente, non POTEVO (e non posso) ASSOLUTAMENTE intendere che l'uomo possa raggiungere con le proprie forze o meriti la santificazione. Definendola un "processo" intendevo infatti qualcosa che dura molto, tutta la vita in effetti, ed il miracolo che solo Dio può compiere nell'uomo. [SM=x570889]

Questo non significa PASSIVITA' da parte del cristiano, egli deve 'operare le opere di Dio', il quale fa nascere "il volere e l'operare", ovvero, il desiderio e la volontà di compiere la volontà di Dio ...

Agabo. [SM=x570864]
[Modificato da Agabo 02/03/2008 18:41]
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"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
02/03/2008 21:56
 
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Effettivamente, non POTEVO (e non posso) ASSOLUTAMENTE intendere che l'uomo possa raggiungere con le proprie forze o meriti la santificazione. Definendola un "processo" intendevo infatti qualcosa che dura molto, tutta la vita in effetti, ed il miracolo che solo Dio può compiere nell'uomo.

Questo non significa PASSIVITA' da parte del cristiano, egli deve 'operare le opere di Dio', il quale fa nascere "il volere e l'operare", ovvero, il desiderio e la volontà di compiere la volontà di Dio ...

Scusami Agabo mi potresti spiegare in parole più semplici e con qualche esempio quello che tu vuoi effettivamente dire?Perchè da quello che io capisco,sembra che fra la prima parte e la seconda vi sia della contradditorietà(dal mio punto di vista).Ti ringrazio.Ciao da Filippo65 [SM=x570892]
03/03/2008 13:07
 
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Risposta a filippo.

Scusami Agabo mi potresti spiegare in parole più semplici e con qualche esempio quello che tu vuoi effettivamente dire?Perchè da quello che io capisco,sembra che fra la prima parte e la seconda vi sia della contradditorietà(dal mio punto di vista).Ti ringrazio.Ciao da Filippo65



Ciao filippo,
non so se ho afferrato bene il senso della tua domanda, ma ci provo lo stesso a risponderti.

La "santità" o la santificazione è un'opera che Dio compie nell'uomo, si tratta di un processo che dura tutta la vita, benché Paolo chiami "santi" tutti i credenti ai quali egli scriveva.

Il credente è un "separato" dal mondo, uno che Gesù ha riscattato col proprio sangue e che è rinato a "nuova vita".

Tale "nuova vita", comunque, non è uno stato acquisito "una volta per tutte" e nemmeno è la massima perfezione che il cristiano possa raggiungere. Il modello è Gesù Cristo e questo modello ci è posto davanti. Che un giorno riusciremo oppure no a uguagliarlo non conta, ciò che conta è accettarlo e imitarlo.

"Siate santi COME io sono santo" dicono le Scritture. Questo non significa dover raggiungere il livello di santità di Dio stesso. Il senso di questo testo è che noi cristiani dobbiamo procedere verso il livello di santità che è alla NOSTRA portata, cioè quello che è UMANAMENTE possibile percorrere.

Questo è tuttavia un 'miracolo', cioè un'opera che lo Spirito Santo compie nella nostra natura, CON LA NOSTRA PARTECIPAZIONE. L'uomo non può raggiungere la santità con le sue proprie forze; può solo SCEGLIERE di seguire Dio e accettare di farsi da Lui "modellare".
Non passivamente, però. Oltre a impegare la sua volontà, il cristiano impegna tutte le sue energie nell'obbedienza a Dio e nell'uso dei talenti che gli sono stati affidati.
La fede del cristiano non è come quella dei demòni i quali pure credono che Dio c'è, ma "tremano" e Gli sono avversi. La fede del credente è fede OPERANTE, fede che porta frutti alla gloria di Dio.

Tutta la storia della salvezza, in fondo, non è che la testimonianza della storia del divino UNITO all'umano: non Dio senza l'uomo e nemmeno l'uomo senza Dio; ma l'agire di Dio nell'uomo, con l'uomo. Quando l'uomo permette a Dio di agire in lui, la santificazione è il frutto naturale che ne deriva.

Tutto questo coinvolge (e dovrebbe coinvolgere)TUTTI i credenti, e non una "classe" speciale di credenti o delle persone dotate di un particolare carisma perché, è scritto, senza la santificazione non è possibile vedere Dio, cioè pensare d'essere salvati.

Agabo.
[Modificato da Agabo 03/03/2008 13:18]
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08/03/2008 19:56
 
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Re: Risposta a filippo.
Agabo, 03/03/2008 13.07:


Scusami Agabo mi potresti spiegare in parole più semplici e con qualche esempio quello che tu vuoi effettivamente dire?Perchè da quello che io capisco,sembra che fra la prima parte e la seconda vi sia della contradditorietà(dal mio punto di vista).Ti ringrazio.Ciao da Filippo65



Ciao filippo,
non so se ho afferrato bene il senso della tua domanda, ma ci provo lo stesso a risponderti.

La "santità" o la santificazione è un'opera che Dio compie nell'uomo, si tratta di un processo che dura tutta la vita, benché Paolo chiami "santi" tutti i credenti ai quali egli scriveva.

Il credente è un "separato" dal mondo, uno che Gesù ha riscattato col proprio sangue e che è rinato a "nuova vita".

Tale "nuova vita", comunque, non è uno stato acquisito "una volta per tutte" e nemmeno è la massima perfezione che il cristiano possa raggiungere. Il modello è Gesù Cristo e questo modello ci è posto davanti. Che un giorno riusciremo oppure no a uguagliarlo non conta, ciò che conta è accettarlo e imitarlo.

"Siate santi COME io sono santo" dicono le Scritture. Questo non significa dover raggiungere il livello di santità di Dio stesso. Il senso di questo testo è che noi cristiani dobbiamo procedere verso il livello di santità che è alla NOSTRA portata, cioè quello che è UMANAMENTE possibile percorrere.

Questo è tuttavia un 'miracolo', cioè un'opera che lo Spirito Santo compie nella nostra natura, CON LA NOSTRA PARTECIPAZIONE. L'uomo non può raggiungere la santità con le sue proprie forze; può solo SCEGLIERE di seguire Dio e accettare di farsi da Lui "modellare".
Non passivamente, però. Oltre a impegare la sua volontà, il cristiano impegna tutte le sue energie nell'obbedienza a Dio e nell'uso dei talenti che gli sono stati affidati.
La fede del cristiano non è come quella dei demòni i quali pure credono che Dio c'è, ma "tremano" e Gli sono avversi. La fede del credente è fede OPERANTE, fede che porta frutti alla gloria di Dio.

Tutta la storia della salvezza, in fondo, non è che la testimonianza della storia del divino UNITO all'umano: non Dio senza l'uomo e nemmeno l'uomo senza Dio; ma l'agire di Dio nell'uomo, con l'uomo. Quando l'uomo permette a Dio di agire in lui, la santificazione è il frutto naturale che ne deriva.

Tutto questo coinvolge (e dovrebbe coinvolgere)TUTTI i credenti, e non una "classe" speciale di credenti o delle persone dotate di un particolare carisma perché, è scritto, senza la santificazione non è possibile vedere Dio, cioè pensare d'essere salvati.

Agabo.



Ciao carissimo Agabo,scusami se solo adesso faccio il mio intevento,ma in questo periodo,non ho troppo tempo per stare al computer.Quello che io volevo sottolineare è questo:se è vero che santi erano i primi cristiani,è anche vero che come dici te,le scdritture dicono:"siate santi,come Io sono Santo".Certamente non intende che dobbimo essere come Dio,perchè dove arriva Dio,per ovvi motivi non possiamo arrivare.Quindi qui si dice che dobbiamo esere ciò che nella realtà umana non siamo,ma dovremo diventarlo.Come diventarlo se non con l'esempio di Gesù Cristo?Cioè dobbiamo seguirne il suo esempio,che è quell'esempio di un vero uomo e un vero Dio.Infatti Egli stesso ci dice che:" Le cose che io faccio,le faccio perchè le ho viste dal Padre mio".Seguire un esempio,non significa che devo essere l'altra persona,ma devo essere me stesso cercando di prendere come modello di vita,la vita condotta da quella persona stessa.Poi dici che il senso del testo appena citato,è che noi cristiani,dobbimo procedere verso il livello di santità che è alla nostra portata,cioè ciò che è umanamente possibile percorrere.Come ho detto prima,Gesù stesso dice che fà queste cose perchè le ha viste dal Padre,oppure dice anche:"imparate da me che sono mite e umile di cuore".Infatti penso che la mitezza e l'umiltà di cuore siano le cose necessarie per diventare "santi".SI è vero,la santità,la grazia del perdono,sono doni di Dio dati a noi gratuitamente,ma siamo noi che li rendiamo vivi con la nostra vita,con le nostre opere.Come avevo già detto in un'intervento precedente,se fosse così semplice,che Dio dona e noi siamo o saremo salvati,dove sarebbero i meriti dell'uomo?Allora anche i "peccatori incalliti" sarebbero salvati e santi.Noi con le opere del nostro essere cristiani,agiamo con Dio,per la gloria di Dio e per l'uomo e la sua salvezza.Vi saluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65. [SM=x570892]
08/03/2008 21:52
 
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I cristiani del I secolo d.C. erano tutti "unti"?



Evidentemente, all'epoca l'olio costava poco. [SM=g27828]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

08/03/2008 23:04
 
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Caro filippo,

ti stai infilando in una discussione MOLTO colpessa..... [SM=g27828]
08/03/2008 23:27
 
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Se ti interessa approfondire prova con questo (per noi comuni mortali [SM=x570872] )o simili:

I CLASSICI DEL PENSIERO(Fabbri Editori-ERASMO "Il libero arbitrio"
LUTERO "Il servo arbitrio")

Buona notte,
Bruno [SM=x570894]
[Modificato da giainuso 08/03/2008 23:30]
08/03/2008 23:52
 
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Re:
giainuso, 08/03/2008 23.04:

Caro filippo,

ti stai infilando in una discussione MOLTO colpessa..... [SM=g27828]


X giainuso.
Può darsi che l'argomento o discussione sia molto complessa sul perchè i primi cristiani fossero chiamati santi,ma la spiegazione secondo me,e ripeto secondo me,è che nei primi secoli essere cristiani e vivere da tali era molto complesso,a tal punto che essere cristiani in quel tempo era veramente un segno di santità.Voglio dire che quando un qualcosa è proibito,il professarla diventa una cosa quasi impossibile,ma chi professa con tutto se stesso il suo ideale cristiano,fino anche a morire per questo,è allora che si ha la santità,il dono di tutto se stesso per Dio e per l'uomo.
X Trianello Sei forte!Ciao. Vi saluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65. [SM=x570892]
09/03/2008 01:07
 
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Re: Re:
filippo65, 08/03/2008 23.52:


X giainuso.
Può darsi che l'argomento o discussione sia molto complessa sul perchè i primi cristiani fossero chiamati santi,ma la spiegazione secondo me,e ripeto secondo me,è che nei primi secoli essere cristiani e vivere da tali era molto complesso,a tal punto che essere cristiani in quel tempo era veramente un segno di santità.Voglio dire che quando un qualcosa è proibito,il professarla diventa una cosa quasi impossibile,ma chi professa con tutto se stesso il suo ideale cristiano,fino anche a morire per questo,è allora che si ha la santità,il dono di tutto se stesso per Dio e per l'uomo.
X Trianello Sei forte!Ciao. Vi saluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65. [SM=x570892]




Veramente mi riferivo a questo passaggio...


>Effettivamente, non POTEVO (e non posso) ASSOLUTAMENTE intendere che l'uomo possa raggiungere con le proprie forze o meriti la santificazione. Definendola un "processo" intendevo infatti qualcosa che dura molto, tutta la vita in effetti, ed il miracolo che solo Dio può compiere nell'uomo.

Questo non significa PASSIVITA' da parte del cristiano, egli deve 'operare le opere di Dio', il quale fa nascere "il volere e l'operare", ovvero, il desiderio e la volontà di compiere la volontà di Dio ...

>Scusami Agabo mi potresti spiegare in parole più semplici e con qualche esempio quello che tu vuoi effettivamente dire?Perchè da quello che io capisco,sembra che fra la prima parte e la seconda vi sia della contradditorietà(dal mio punto di vista).Ti ringrazio.Ciao da Filippo65



[SM=x570892]
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