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La mia vita in quatto parole....

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2007 22:00
28/11/2007 00:04
 
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Un contributo in più......
l'avevo gia postato nella sezione presentiamoci ma ora vogio condividere questa mia esperienza con voi tutti. [SM=x570865]


Sono nata 33 anni fa da una giovane coppia fresca tdg ( si erano battezzati l’anno prima).
Sin da piccola dimostro una buona qualità oratoria, sono educata, una brava piccola tdg.
Ma nel crescere comincio a vivere con disagio la mia condizione di “ diversa”, mi sento inadeguata a scuola e con il tempo inizio a provare un senso di inferiorità, che mi accompagnerà per tanto tempo. Naturalmente a questi sentimenti si associa il senso di colpa ( un tdg ha sempre un qualche motivo per sentirsi in colpa); invece di essere orgogliosa di essere una tdg te ne vergogni!
Comunque gli anni passarono e giunse il termine della scuola dell’obbligo.
Esprimo il desiderio di proseguire negli studi.
Credo sia scontato dirvi cosa successe.
Una sera, al termine di uno studio di libro il conduttore, anziano, mi trattenne per parlarmi.Mi scoraggiò dal proseguire la scuola, “ perché bisogna impegnarsi nella predicazione e poi la scuola che brutto ambiente!” come se l’istruzione fosse un crimine e tutti coloro che vi accedono dei perduti.
Sfuma questo desiderio e si aggrava quel senso di inferiorità e inadeguatezza.
Comunque da brava proclamatrice cerco di impegnarmi nelle attività spirituali e come si incoraggiava all’epoca, mi battezzo all’età di 14 anni.
Comunque, qualcosa non andava, “ lo spirito di pioniere, la gioia nel servizio” possibile che io ne fossi insensibile, quando sulle pubblicazioni veniva presentato come condizione imprescindibile dall’essere tdg?
E giù con i sensi di colpa “ ecco sono poco spirituale, Geova non mi benedice” e bla bla.
Naturalmente vivevo in silenzio questo mio malessere.
Fino a che a 18/19 vivo una crisi esistenziale. Sentivo che stavo vivendo la vita di qualcun altro, non certo la mia. Mi guardavo allo specchio e non riconoscevo la ragazza riflessa. Non ne conoscevo il carattere, la personalità, i sogni i desideri. Già, dimenticavo che la figura riflessa era una tdg.
Ora il desiderio di proseguire gli studi era divenuto un bisogno psicologico sempre più insistente.
Così trovai una scuola serale statale quinquennale, che mi permettesse di conciliare gli orari del lavoro e senza indugiare comincia a frequentare.
Per fortuna che i miei genitori non fossero mai stati tanto zelanti e attivi nella congregazione, così, sebbene all’inizio non mi appoggiarono per lo meno non mi furono ostili.
Cominciai a nascere.
Per la prima volta nella mia vita, capii cosa volesse dire impegnarmi in un progetto, un idea, con tutto il proprio cuore, con tutta la propria mente, e con tutta la propria anima.
L’avevo letta tante volte questa scrittura eppure solo ora ne capivo la portata.
Piano piano cominciai ad allontanarmi dalla congregazione, e ciò nonostante i sensi di colpa che mi portavo dentro, per i miei genitori, ma ora mi sentivo viva.
Nel frattempo mi misi con un ragazzo “del mondo” e dopo un po’ venni segnata.
Gradualmente divenni inattiva ma sebbene questa scelta non fosse indolore era l’unica che potessi sentire giusta per me.
Dopo qualche anno lo stesso mio padre, su pressione degli anziani, dovette fare da delatore circa la mia condizione o meno di peccatrice ( che pena per loro che ebbi in quegli anni!)
Giunsi davanti al comitato giudiziario.
Non erano li per cacciarmi. Mi conoscevano e sapevano che tipo di persona fossi.
Così un candido pentimento, la ripresa delle attività spirituali e questo scivolone sarebbe stato presto dimenticato.
Fu allora che con il cuore in mano spiegai loro che l’unica cosa della quale mi pentivo era la dedicazione e il battesimo fatti da una bambina di 14 anni.
Dissi loro che il divenire cristiani è una scelta d’amore consapevole e non può essere motivata dalla paura di Armaghedon. Dio legge i cuori e a Lui non si può mentire.
Rimasero senza parole. Fui disassociata. Questo avveniva 10 anni fa.
Da allora condussi la mia vita secondo i principi morali che mi erano stati insegnati, ma applicandoli nel modo in cui ritenevo giusto per me.
Con i miei genitori non affrontammo mai l’argomento della mia disassociazione, fino a poco tempo
fa, quando, con stupore, appresi della loro decisione di uscire dall’organizzazione.
Ora sono veramente libera, leggera e non ho più il cuore oppresso. Mi presento a Dio con cuore pulito.
Oggi ho una figlia di 5 anni alla quale insegno i precetti morali che sono stati inculcati a me ma ricordandole che nella vita dovrà essere sempre lei a fare le scelte che più ritiene giuste per se e non perché lo dice una WTS di turno.
Scusate se mi sono dilungata ma era tanto tempo che volevo condividere questi pensieri tra amici.
A voi tutti un caloroso abbraccio.
Libera_74

[SM=x570892] [SM=x570892] [SM=x570892]

28/11/2007 02:27
 
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continua cosi sei troppo forte
28/11/2007 07:51
 
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Sarebbe possibile sapere anche l'evoluzione dei tuoi genitori? Hanno lasciato grazie alla tua influenza? erano diventati inattivi? E tu che titoli di studio hai conseguito?
Naturalmente, se vuoi...
----------------------
est modus in rebus
28/11/2007 09:21
 
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Sai Libera...leggendo le tue parole sul senso d'inferiorità le ho sentite mie, l'ho vissuto anch'io e non riesco a scrollarmelo di dosso.
Cmq mi fa piacere la tua esperienza è molto positiva.
In bocca al lupo! [SM=x570864]
28/11/2007 10:21
 
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Vorrei tanto che esperienze come la tua arrivasero veramente all'orecchio ed al cuore di tanti TDG.
Quanti di loro viaggiano nell'ombra, non riescono a capire questo malessere che spesso gli attanaglia e da cui non riescono a districarsi.
Fà veramente pensare e riflettere quante persone ancora restano dentro tra l'incudine e il martello con la valanga di sensi di colpa che li sommerge, senso di colpa verso la W.T., senso di colpa verso coloro che fanno sofrire, e soprattutto sensi di colpa verso se stessi per non riuscire a prendere una decisione che li appaghi veramente.
Che cosa si può fare per aiutarli ? Spesso me lo domando, ma è difficile poterli aiutare.
28/11/2007 11:46
 
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ciao libera..

ho letto la tua esperienza e ti ringrazio per averla inserita nel forum.

Mi è piaciuta in modo particolare la tua frase : diventare cristiani è un una scelta d'amore....non puo' essere motivata dalla paura di Armaghedon...


i fratelli tdg spero riflettano e aprano il loro cuore.
è una storia a lieto fine e sono contenta che ora stai bene, quanto vorrei succedesse un giorno a mia sorella...!!!

Vive nell'ombra e segue ciecamente quello che le dicono, è su n altro pianeta e non c'è più verso di farla ragionare. Tu mi capisci.

In bocca al lupo e un bacio alla tua bimba...io ne ho 2 bimbe...anche se una ha quasi 13 anni...ahimé... !!! [SM=x570865] [SM=x570865]



28/11/2007 12:05
 
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Utente Junior
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Bellissimo!
Finalmente la libertà e il coraggio di essere quello che sei, senza tanti patemi e paure, aplicando i principi morali alla tua situazione!
Niente regole stereotipate, buone solo per le catene di montaggio e non per gli esseri umani!

Grazie delle tue parole, sono sicura che saprai crescere tua figlia da VERA PERSONA LIBERA!

un bacione [SM=x570892] Maya
E' meglio vivere una spiritualità che usare il nome di una religione. Giuro che son più sicuro nell'insicurezza che nella convinzione! (Povia)
28/11/2007 19:39
 
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Il coraggio non conosce limiti
Siamo orgogliosi di averti con noi,da persone "FINALMENTE LIBERE"
Abbiamo smesso di sbattere la [SM=x570881]
[SM=x570889] [SM=x570889] [SM=x570889] [SM=x570889] [SM=x570889]
28/11/2007 20:23
 
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Carissima,

Mi ha fatto veramente piacere leggere la tua esperienza e certe belle parole che ne fanno parte. Poi c'è' anche il lieto fine, mi ricorda certi films di Frank Capra. [SM=g27822]

Un caro saluto dal vecchio
Matisse
La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
29/11/2007 16:56
 
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Utente Senior
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Grazie per averci reso partecipi della tua esperienza.
Sei in gamba e, sono felice che sei stata determinata a diplomarti.
Invidio in senso buono che i tuoi genitori hanno aperto anche loro gli occhi.
Spero che un giorno anche i miei faranno altrettanto.


Diego


- Grazie Wts, a buon rendere! -

"....vivere è saper disegnare, senza gomma per cancellare..."
30/11/2007 22:00
 
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Registrato il: 18/11/2007
Utente Junior
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Avrei tanto voluto poter frequentare un liceo classico e seguire così una mia naturale inclinazione, ma in quegli anni come scuole serali, qui nella capitale, c'erano solo istituti tecnici perciò mi iscissi ad un istituto commerciale. Alla fine dei 5 anni conseguii il diploma di ragioniera contabile ed oggi il mio impiego lavorativo è proprio quello di contabile presso uno studio commerciale.
Bella soddisfazione no,?
Per quanto riguarda i miei genitori, credo che, sopratutto per mio padre, le mie esperienza, sia la scuola che successivamente la mia disassociazione, siano state lo spunto per iniziare una ricerca di analisi critica a 360 gradi del credo religioso al quale aveva conformato la propria vita e quella della sua famiglia.
Naturalmente anche per loro l'allontanamento dalla congregazione è avvenuto in maniera graduale.
Al momento della loro decisione di dimettersi erano già inattiviti da diversi tempo.
Credo che ad oggi si possa dire con tutta onestà:
" Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi."

LIbera_74

[SM=x570892] [SM=x570865]
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