Anche io sono padre di figli della tua età e forse anche più vecchi.
Anche io sono stato TdG per molti anni, più di 50 per la verità.
Il tuo post mi ha fatto molto riflettere, perché rivedo nella tua, una situazione che può essere simile a quella della mia famiglia.
Presenti due distinti problemi:
- il separarsi dalla famiglia, e
- lo scegliere la propria strada nella vita
È vero, come ha scritto qualcuno, può anche darsi che tua madre usi la scusa della “verità”, per cercare di trattenerti. Ma questo noi non lo possiamo sapere. Al massimo, lo sapresti meglio tu di tutti noi.
Invece, se ciò che ha spinto tua madre a fare pressione su di te utilizzando “gli interessi spirituali”, è proprio ciò che l’ha motivata, allora ritorna alla ribalta il solito condizionamento mentale. Se si tratta di questo, c’è ben poco che si possa fare per dissuadere un testimone dal vedere le cose solo utilizzando le lenti a contatto che la WT ha purtroppo incollato agli occhi dei suoi “dipendenti”. C’è solo da sperare che col tempo, forse grazie ad un evento imprevisto, come fu il caso mio, uno finisce per perdere le lenti a contatto della WT, e liberarsi da questa utopia.
Il solo argomento che si possa utilzzare al momento, penso sia il fatto che nel passato secolo, molti sono stati coloro che hanno “dedicato la loro vita a Geova”, sprecando la loro vita per gli interessi finanziari o meno della WT, e trovandosi così, all’età della pensione, povero e pazzo. Non sarà certo la WT a venire loro incontro, offrendo loro come risarcimento danni una pensione a vita, per avere dedicato la propria come pioniere o altro, a promuovere gli interessi della stessa.
Rimane comunque il desiderio di ogni genitore di vivere vicino ai propri figli, vederli fiorire, farsi una posizione nella vita, sposarsi e dare vita ad una nuova generazione, quella dei nipotini, alla quale egli dedicherà la fine della propria vita.
Questo comunque, lo dico con un peso sul cuore, rimane solo un desiderio “egoistico” nostro di genitori, e ti posso confessare che sono esattamente nella stessa posizione di tua madre. Ma mi rendo conto che la vita dei figli non ci appartiene, la vita dei figli appartiene a loro. Dunque sta a noi genitori, farci una ragione, e dirci che se ciò che cerchiamo è il bene dei nostri figli, allora lasciamoli proseguire la loro strada, soprattutto quando questa è una strada bella, onesta, piena di sogni realizzabili, che daranno ai nostri figli la loro vera felicità. Sono certo che questi non ci dimenticheranno mai, e che potremo contare su di loro anche se saranno lontani.
Io personalmente ho avuto i miei genitori lontani per oltre 40 anni, essendo espatriato, e ora mi si ripresenta la stessa situazione con i miei propri figli. Ormai la globailizzazione ci porta a spostarci in parti remote della terra, ma abbiamo ora anche vantaggio che prima i nostri non avevano, quello dei viaggi rapidi, e a prezzi ragionevoli. Dunque non taglieremo i ponti con i nostri cari solo a causa della distanza.
Persegui la tua strada, caro, ma non dimenticare i tuoi e ogni volta che ti sarà possibile, ora con Skype e simili, sta loro vicino ed essi ti sentiranno presente anche se fisicamente lontani.
Un abbraccio da un papà che ama i suoi figli e desidera il loro bene, disposto anche a certe rinuncie per loro.
Spero che anche la tua mamma possa avere la stessa disposizione.
Auguri per la tua futura cariera! Non mollare.
Nick!
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La dove regna l'impostura, non c'è posto per me ! (Vincenzo Vela)