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Articolo pubblicato sul quotidiano "La Stampa" del 28/1/2009 Sezione: Novara Pag. 55 (link:
www.lastampa.it/search/albicerca/ng_articolo.asp?IDarticolo=1950771&sezion... )
IL TESTIMONE DI GEOVA SCOMPARSO
Nuova scritta nel casale “Emo Piccioni è morto”
BORGOMANERO
«Emo Piccioni è morto»: la scritta è comparsa nella «cascina dei satanisti», dove già era stato scritto il nome dello scomparso accanto ai simboli luciferiani. A segnalare un nuovo indizio, o forse una nuova complicazione, nel giallo della scomparsa del Testimone di Geova, è la moglie, Enza Gentina. Nel «cascinale dei demoni», nelle campagne tra Fara e Carpignano, nel marzo del 2007 erano state scoperte scritte sataniche, i simboli del repertorio satanista. A scoprirlo erano stati due cacciatori, che avevano avvertito subito la famiglia dello scomparso.
La moglie, Enza Gentina, non si è data per vinta, ed anche in quella cascina diroccata, dove si arriva dopo chilometri di sterrato fra campi e boschi, aveva voluto mettere la foto del marito e la richiesta di aiuto. «Adesso, proprio accanto al nome di mio marito, seguito da una freccia che portava alle scritte sataniste - racconta la donna - è stata aggiunta una scritta, Piccioni è morto».
Enza Gentina non vuole trarre conclusioni affrettate, anzi dice che «il mistero si infittisce. Questo cascinale resta un rompicapo. Perchè qualcuno avrebbe scritto tutte queste cose? Non so, ma mi sembra strano che sia solo uno scherzo: chi fa scherzi vuole che le cose si scoprano subito, mentre questa cascina è così isolata che è stato un caso fortuito a fare scoprire che cosa era stato fatto al primo piano». Enza Gentina ha sempre dichiarato che il marito è stato l’obiettivo di qualche gruppo satanista, dal momento che aveva sempre manifestato una forte critica a questi movimenti. «Non so più cosa pensare, se non sperare che Emo possa magari anche essere lontano, ma che non gli abbiano fatto nulla di male». In questi giorni il muistero della scomparsa del Testimone di Geova è stato complicato anche dalla notizia che Daniele Marcis, il detective svizzero che la famiglia aveva ingaggiato per collaborare nelle indagini con le forze dell’ordine italiane, sparito all’improvviso un anno e mezzo fa, vive in Thailandia ed ha rotto i ponti con l’Europa. «Anche in questo caso - osserva Enza Gentina - non so cosa dire, se non che siamo molto amareggiati».