Messi a Morte per colpa del Padre!!!

Deuteronomio 24:16
16 “I padri non devono essere messi a morte a causa dei figli, e i figli non devono essere messi a morte a causa dei padri. Ciascuno dev’essere messo a morte per il suo proprio peccato.

Perchè allora Noi siamo stati condannati per colpa di Adamo????

Qualcuno frega!!!

Riflessioni?

Per poter essere salvati da Cristo.
Senza contare che nell'Antico Testamento, altrove, è anche presente il concetto di responsabilità collettiva degli appartenenti ad una stessa linea di discendenza. Et/et, non aut/aut.

---

Scritto da: The Red baron 29/04/2007 19.10
Deuteronomio 24:16
16 “I padri non devono essere messi a morte a causa dei figli, e i figli non devono essere messi a morte a causa dei padri. Ciascuno dev’essere messo a morte per il suo proprio peccato.

Perchè allora Noi siamo stati condannati per colpa di Adamo????

Qualcuno frega!!!

Riflessioni?

---

Per lo stesso motivo per cui tu nasci uomo e non cavallo, biondo oppure moro, alto oppure basso ecc. ecc.
La colpa di Adamo non fu semplicemente morale ma ebbe effetti come dire... ontologici, sulla natura stessa di Adamo e quindi dell'uomo. Per cui tu, noi, che discendiamo da Adamo, da Adamo abbiamo preso la stessa natura, come prendiamo dai nostri genitori le nostre caratteristiche. Non siamo condannati in quanto peccatori (colpa morale individuale) ma in quanto uomini inseriti per forza in una datità anche ontologica abbiamo natura fallace e aperta al male e al peccato, perchè il peccato di uno ha introdotto la morte nel creato, e quindi ad essa sono soggetti tutti gli uomini, aldilà della propria volontà. Nessuna fregatura, ma il fatto che si chiami "peccato" (originale) sembra confondere molte persone. Se lo chiamassimo "caduta ontologica" forse la gente capirebbe meglio... chissà...

Allargo un po'...con il massimo rispetto per tutti gli amici cristiani del forum:

1- Se il racconto di Adamo è solo un mito, come la dobbiamo intendere?

2- Perchè dobbiamo prendere il concetto di peccato originale come un dato di fatto? Solo perchè lo dice la Bibbia e lo ribadisce la tradizione cristiana?

P.s. so che le domande possono sembrare "provocatorie". In realtà vogliono essere solo uno spunto per evidenziare che esistono anche altre visioni dell'esistenza, del peccato ecc. diverse da quella biblica e cristiana.


Saluti.

Hushai

e cmq Adamo non è un nome "proprio" ma è un nome "comune" che vuol dire "uomo" nel senso di "umanità" o "razza umana".

cioè storicamente non è vero che è nato singolo uomo con una singla donna; c'era all'inizio un umanità, un gruppo di uomini;

i passi biblici non vanno presi in senso letterale; e con questo non sto dicendo che la Bibbia dice cose false, ma le dice con un linguaggio che, per quel tempo, era chiarissimo, per noi non lo è perchè abbiamo modi di dire e categorie mentali diverse.

faccio un esempio; immaginiamo che io sia uno scrittore divinamente ispirato ( sono modesto eh? :P ) e che un bel giorno scrivo questa frase:

"un giorno Dio si è alzato ed ha creato il mondo."

dopo 2000 anni un tizio ritrova questo versetto e ci crede; ma cosa pensa? se lo interpreta letteralmente, pensa : "uhm, Dio si è alzato; quindi ha delle gambe! quindi si siede; o si distende? ma se lo fa vuol dire che si riposa e quindi si stanca; poi dice che c'era un giorno; quindi di giorno lo ha fatto; c'era già il giorno; ma nello spazio è sempre notte; quindi forse dove sta lui c'è il giorno...." e così via.

il mio invece era un modo di dire; nel nostro tempo per esempio, si capisce che il mio è un modo di dire; quando si dice "un giorno si è alzato e ha fatto questo" si intende dire che c'è stato un momento in cui si è deciso di fare una cosa e si è fatta; che non c'entra col fatto se è giorno o notte o se si hanno gambe o meno. Quindi intendevo dire che "c'è stato un momento in cui Dio ha deciso di creare il mondo" e non che avesse gambe o che fosse giorno o che si sedesse; tra l'altro anche qui si vede l'imperfezione del linguaggio umano; perchè è anche sbagliato in sè il concetto che Dio, a un certo punto del tempo, decide di fare una cosa; Egli è fuori dal tempo e quindi non esiste un momento in cui egli decide di fare una cosa.

Poi magari ci sono alcuni che dicono "si, ma era ispirato e quindi non sapeva neanche lui il senso di quello che scriveva; era Dio che gli dettava"; è vero che ci sono anche casi simili, ma non sono tutti così; ci sono diveri livelli e forme di ispirazione; da quella stile "Dio detta e io non capisco" a quella stile "semplice intuizione" in cui dico una cosa vera, ma con un linguaggio imperfetto xkè impossibile da esprimere in pienezza.




c'è un libro che consiglio di leggere "gli undici comandamenti"; la prefazione è di Ravasi ( uno che ne sa qualcosa :D )