Se non si ha avuto un esperienza personale con il Signroe non vi può essere libertà...
Occorre fare certamente l’esperienza di Dio per poter essere liberi, sebbene preferisco parlare di
“accoglienza”; lasciare, cioè, che Gesù entri nei nostri cuori e che la sua parola sia operante in noi: agire come avrebbe agito Gesù, pensare come avrebbe pensato lui, parlare come avrebbe parlato lui. Dai Vangeli si evince che non sempre la vicinanza al Maestro era certezza di comprensione del suo insegnamento nè di acquisizione automatica della fede; l’essergli vicino ne era il presupposto, ma non la condizione “
sine qua non”. Tant’è vero che nell’episodio della guarigione del servo del centurione, riferendosi a quest’ultimo dichiara pubblicamente che: “
In tutta Israele (e, quindi, neanche...tra i suoi!!!)
non ho trovato una fede così grande” (un centurione: un pagano, romano, oppressore, odiato nemico del popolo ebraico, uccisore e quanto più “
lontano” ci fosse da Gesù...). Allo stesso modo, fu un centurione - romano, pagano, uccisore ecc...ecc... - che sotto la croce (nel momento del suo “
presunto” massimo fallimento) riconobbe Gesù quale Figlio di Dio, mentre gli apostoli, che per ben tre anni avevano vissuto con lui ed erano stati testimoni delle meraviglie da lui compiute, si erano dati alla fuga senza troppo ritegno. D’altro canto ci sarebbe anche da osservare che Gesù fu tradito (anche se io preferisco il verbo: consegnato) da Giuda; uno degli apostoli, uno di quelli che erano vicino al Maestro e non già da uno scriba, un sommo sacerdote, un fariseo...Per concludere, dagli Atti si deduce palesemente che gli Apostoli compresero le parole e gli insegnamenti del Maestro grazie allo Spirito Santo disceso su di loro nel cenacolo; quando, cioè, Gesù
non era più con loro, ma dentro di loro, nei loro cuori!
Nel momento che io accetto Gesù come mio personale salvatore allora posso godere della liberazione dal peccato... e tale liberazione è manifesta materialmente...
Come ho già scritto, tale libertà si deve evidenziare anche nel nostro vivere quotidiano, anche nelle piccole cose: quando, davanti ad un negozio di scarpe, siamo indecisi se acquistare delle “
Nike” (nota fabbrica che nei paesi dell’Asia e dell’Africa ha utilizzato per i suoi prodotti manodopera infantile) o qualche altro tipo di scarpa (magari, anonima), non siamo ancora liberi (a mio modesto parere) perché schiavi di un costume della società che ci dice che se non porti capi firmati, non vali nulla! Oltre ad essere complice - se scegliessi proprio le Nike - di quello sfruttamento infantile che, a parole, biasimiamo e condanniamo. Ma che, nei fatti, sosteniamo (eppure, Gesù ha detto: “
lasciate che i bambini vengano a me” e “
Chi scandalizza uno di questi piccoli è meglio per lui legarsi una macina al collo e buttarsi nel mare” ). Gli esempi sono infiniti, ma per non essere tedioso mi fermo qui.
Io prima rubavo, mi ubriacavo, bestemmiavo, mi drogavo ora non lo faccio più perchè il sangue di Gesù mi ha purificato e liberato
Siamo ancora nella sfera dell’”
IO”, purtroppo! Se non rubi, non ti ubriachi, non bestemmi, non ti droghi più non è solo per essere purificato o liberato (secondo quanto affermi), ma anche e, forse, soprattutto – per essere di aiuto ad altri. La tua nuova condizione non è un “
attestato di buona condotta” per accedere da solo al Paradiso, ma lo strumento perché attraverso esso tu possa arrivare agli altri e per tramite loro, a Dio: “
Chi avrà fatto questo (dato da bere, da mangiare, vestito, visitato...in altre parole:
AMATO)
al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me”.
Ricordo la storia di un tale che dopo morto si presenta in Paradiso e rivolgendosi a Dio afferma: “
Signore, nella mia vita non ho rubato, bestemmiato, ucciso, vilipeso, dato falsa testimonianza...” e mostrandogli le mani esclamò: “
guarda, le mie mani sono pulite!”
Dio lo guardò con infinito amore e con un velo di tristezza gli rispose: “
Sì, ma sono anche vuote!”
Eppoi, siamo così sicuri di non essere tutti un po’ (o non tanto poco) ladri, ubriaconi, bestemmiatori, drogati, assassini...? Non ti conosco se non per il tuo nik, ma se tu fossi sposato con figli e magari impegnassi tutte le tue energie solo nel lavoro sottraendo tempo da dedicare a tua moglie e ai tuoi bambini, saresti - né più né meno - che un
ladro! Perché ruberesti quel tempo che un marito e padre dovrebbe trascorrere con i suoi cari. Se poi, nel corso della giornata, avessi detto a qualcuno
scemo!, cretino!, imbecille! ecc… tu saresti un
omicida! Perché si può uccidere con le parole come con un’arma ed anche peggio! Se tu passassi ore ed ore davanti alla TV o al computer navigando in Internet, quasi alienandoti dalla realtà, ecco che saresti un perfetto esempio di
drogato! (ci sono diverse patologie che la medicina moderna ricollega all’abuso di tali mezzi). Se alzandoti la mattina tu non ti meravigliassi del magnifico dono che il buon Dio fa a tutti noi (un nuovo giorno, una radiosa giornata, una giornata di pioggia, i piedi per camminare, gli occhi per vedere, le orecchie per ascoltare ecc...) non saresti meno di un
bestemmiatore che impreca apertamente Dio, in quanto non avresti più il senso della meraviglia, dello stupore che dovrebbero portarti a lodare e ringraziare sempre il nostro Creatore. E che dire se tu ti trascinassi in logorroiche discussioni, vani discorsi, interminabili dibattiti per il semplice piacere di ascoltare te stesso...si potrebbe dire che tu sia
ubriaco di parole.
Queste cose non le dico io, le ha dette quasi tremila anni fa una persona che i discepoli chiamavano Maestro le cui frasi non riporto per non dilungarmi oltre modo, ma che rimando ad una loro più attenta lettura (
Mt. 5, 21-48).
Stando così le cose, è fin troppo chiaro che nessuno – ma proprio nessuno – a fine giornata può presentare a Dio un saldo che non sia inevitabilmente in rosso!!! Il bello è che Lui, dopo averci strappato il foglio incriminante, ce ne dà uno nuovo sul quale poter scrivere il giorno dopo…e questo avviene ogni giorno - tutti i giorni - fino alla fine della nostra vita.
Saremo giudicati sull’Amore!
Un fraterno saluto e...viva la
Libertà! Quella
vera, s'intende!
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 03/02/2007 15.49]