Nel KM di novembre c'è un articolo a p. 1 dove fra l'altro si legge:
«
Rispettiamo la dignità: In certi casi dobbiamo essere intrepidi e coraggiosi nel confutare gli insegnamenti errati. Essendo persone pacifiche, comunque, eviteremo di mettere in ridicolo o usare termini denigratori per descrivere coloro che credono e insegnano cose errate. Un atteggiamento di superiorità allontana gli altri, viceversa uno spirito umile e benigno apre la mente di chi ama la verità. Se mostriamo riguardo per i nostri ascoltatori e per ciò in cui credono, rispetteremo la loro dignità e questo renderà loro più facile accettare il nostro messaggio».
Queste parole mi hanno fatto venire in mente il modo in cui la WTS insegna a trattare i cosiddetti apostati.
Si veda, per esempio, questa pagina:
www.infotdgeova.it/odiate.htm
Trattare delle persone come se fossero morte, insegnare ad "odiarle", ed emarginarle perché hanno cambiato idea in merito a certi insegnamenti della WTS, significa forse rispettare la loro dignità?
O forse gli "apostati" sono meno
persone degli altri
e nel loro caso quindi diventerebbe lecito e corretto quello che non si deve fare nei confronti dei probabili proseliti?
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 29/09/2006 12.54]