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Geovismo e psicologia: autocritica, autoesame, auto ed eteroaiuto fraterno

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2009 23:59
27/09/2005 11:18
 
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UNIVERSITA’ sì o no?

Gabriele Traggiai, nel post del 12/09/2005 9.25 inserito nel 3D “Il Corpo Direttivo e L’Università”, osserva che (e lo dice in rapporto all’istruzione universitaria ma la cosa può valere per ogni altra direttiva che viene mal digerita dalla base) i TG si dividono in due categorie
- quelli che ci si arrabbiano
- quelli che se ne fanno una ragione supponendo che…

Per la precisione dice così:

«Su quello che si e' detto sull'universita' in questi mesi ce ne sarebbe da dire molto al riguardo.
Ma tra le molte opinioni ascoltate tra i TDG ho notato 2 reazioni ben diverse.
La prima, di disgusto, delusione, e anche rabbia per la sfacciataggine mostrata.(Qualcuno ha detto del dramma:"Ci hanno raccontato una favoletta ben inventata....potevamo andare al cinema ed era uguale")

La seconda opinione, e' quella di quei TDG "inquadrati", che mai metterebbero in dubbio qualcosa detto dalla WTS perche' sarebbe sacrilegio, e che quando vedono o sentono un membro del CD o "un'unto",vanno in uno stato di quasi venerazione nei confronti di tale persona,la quale potrebbe dire qualsiasi eresia e i TDG sopra citati non se ne accorgerebbero.

La seconda categoria di TDG ragiona cosi':
"Be', cosa c'e' di strano se una persona vuole davvero Gesu' si deve impegnare nell'opera piu' importante
che lui ci ha detto di svolgere, la predicazione.
Non vedi che viviamo nel tempo della fine? Sarebbe cristiano perdere tempo all'universita'? Per cosa poi?
Per non trovare poi il lavoro per il quale hai studiato.
E poi chi va' all'universita' perde un sacco di tempo e quando alla fine va' a lavorare quanto tempo
dedica a tale lavoro?
Gesu', poi non ha detto di rinnegare se stessi? Anche se desideri andare all'universita' per un giusto
motivo, per essere suo discepolo devi rinnegare te' stesso e comunque scelgliere di impiegare il tuo
tempo nella predicazione,piuttosto che usare i tuoi anni migliori a studiare."

Ecco che nella mente del "Buon TDG" si e' ben delineata la scala di Valori che il CD sottilmente gli impone, facendogli credere che cio' che comandava come opera principale del cristiano e' la predicazione (come la WTS la intende) e non la carita' e la misericordia verso chiunque.»

Questo rilievo, relativo a come i soggetti autogiustificano o “razionalizzano” una direttiva che non suscita favorevole accoglienza, merita di essere sottolineato. Si tratta di una forma mentis che, fatte le debite distinzioni, si ritrova in altri movimenti religiosi , non esclusa la Chiesa Cattolica a cui appartengo.
Ma, appunto, fatte le debite distinzioni. Eccone alcune che io manifesto con la mia forma mentis di cattolico quando una direttiva del Magistero non mi garba:

PREMESSA
Che l’autorità, ogni autorità come dice la Bibbia, venga da Dio e ci trasmetta quindi un obbligo di coscienza è vero, poiché senza l’autorità (sia civile – familiare o sociale - che religiosa) una nuova creatura non potrebbe né vivere né svilupparsi. Chi nega la bontà delle proibizioni su ciò che è nocivo, o sull’obbligo di andare a scuola, laddove la spontanea libertà del minore si farebbe venire coliche di dolci e preferirebbe giocare da mane a sera?
E dietro non c’è sicuramente Dio, con la sua sanzione, se non obbediamo alle regole stradali nella guida automobilistica? o pensiamo che Lui resti indifferente se mettiamo a rischio la vita altrui?
E così via… Ci sono cioè tantissime situazioni di vita in cui sicuramente, anche se l’ordine in concreto viene da un organismo umano (genitore, fratello maggiore, capoufficio, pastore ecclesiastico, Stato o altro) di fatto, la sua bontà e ragionevolezza intrinseca non possono non essere sanzionate da Dio, il quale appunto va visto anche in quei casi la Fonte di quell’autorità, anche se indirettamente. Ogni ente religioso, ripeto, insegna queste cose e le insegneremmo anche noi singoli foristi se messi a capo di un posto di responsabilità.
Non ridete ma io, come moderatore sento di avere dei doveri che Dio sanzionerebbe se li trascurassi, come il portare rispetto ad ogni forista, fare la mia opera di lettura di ogni post per vedere se rispettano le regole, dare il mio tempo per fornire il mio contributo alle discussioni, e anche – dato che l’ho promesso a Tubal che altrimenti gli sarebbe dispiaciuto – impedire che questo 3D sulla psicologia, che ha ricevuto numerosi attestati di gradimento, scompaia insieme agli argomenti dismessi che finiscono in seconda e terza pagina! ;

CONSEGUENZA
Il problema quindi, dato che il collegamento con Dio e la coscienza è ineludibile, è di sapere se vi sono casi in cui l’ordine va solo sopportato (perché magari fa bene a una regolamentazione più vasta, anche se a me non servirebbe e mi crea un obbligo ulteriore) o addirittura disobbedito (e siamo al caso in cui il suo contenuto sia moralmente inaccettabile. “E’ più giusto – e conveniente! – obbedire a Dio piuttosto che agli uomini!”) nel qual caso si deve ritenere che Dio non approva quella direttiva ma la permette per non venir meno al suo progetto di lasciare che gli uomini restino uomini: cioè liberi di decidere in autonomia, anche scegliendo il male.

Ora, dal mio punto di vista, che però vedo condiviso da molti ex, e suppongo anche da molti osservatori esterni, la dissuasione contro l’istruzione universitaria, in una società come la nostra che è passata dall’obbligo delle elementari a quello delle medie e da quello delle medie al diploma della scuola superiore (il che ha permesso anche di abbassare l’età della supposta maggiore età), non può essere una cosa buona. Dico a livello di scelta generalizzata. Eccezion fatta se il proprio figlio è un zuccone patentato o mostra tendenze fortissime per la vita pratica e irriducibile antipatia alla concentrazione sui libri.

Quindi i TG della seconda categoria sbagliano a darsi quelle giustificazioni che si danno, anche se, con indubbia e perciò lodevole bontà d’animo, lo fanno per non colpevolizzare la loro Dirigenza tacciandola di cattiveria e calcolo dietrologico.
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est modus in rebus
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