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L'origine dei sessi secondo Russell e Platone

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2004 12:42
26/12/2004 20:25
 
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Copio/incollo dal Simposio di Platone:

XIV

Il discorso di Aristofane (l'origine dei sessi)

«... la figura di questo essere umano era arrotondata, dorso e fianchi formavano come un cerchio; aveva quattro mani e quattro erano pure le gambe; aveva anche due facce, piantate su un collo anch'esso rotondo, completamente uguali e attaccate, in senso opposto, a un unico cranio; aveva quattro orecchie, doppi gli organi genitali e, da tutto questo, possiamo immaginarci il resto. Camminavano in posizione eretta, come noi, volendo potevano spostarsi in qualunque direzione e, quando correvano, facevano un po' come i nostri saltimbanchi che gettano in aria le gambe e capriolettano su se stessi: e poiché gli arti erano otto, appoggiandosi su di essi, procedevano, a ruota, velocemente. I sessi erano tre, perché quello maschile aveva avuto origine dal sole, quello femminile dalla terra e l'altro, con i caratteri d'ambedue, dalla luna, dato che quest'ultima partecipa del sole e della terra insieme: perciò avevano quell'aspetto e si spostavano rotolando, perché somigliavano a quei loro progenitori. Avevano una resistenza e una forza prodigiosa, nonché un'arroganza senza limiti, tanto che si misero in urto con gli dei e quel che dice Omero di Efialte e di Oto, che tentarono di scalare il cielo, va riferito a costoro.

XV
Zeus decide di tagliarli in due, ma le due metà si cercano disperatamente

«E così Giove e gli altri dei si consigliarono sul da farsi ma non seppero risolversi: non era il caso di ucciderli, infatti, come i Giganti, e di estinguerne la specie a colpi di fulmine (il che sarebbe stato come far sparire onori e sacrifici agli dei da parte degli uomini) e del resto non era possibile continuare a sopportare oltre la loro tracotanza. A furia di pensare, Giove, finalmente, ha un'idea: ‹Ho trovato il sistema,› esclamò, ‹perché gli uomini sopravvivano ma, nello stesso tempo, divengano più deboli e la smettano con la loro prepotenza. Ecco che li taglierò, ciascuno, in due,› continuò, ‹così diventeranno più deboli, e, dato che aumenteranno di numero potranno esserci anche più utili. Cammineranno su due gambe e, se non si metteranno tranquilli e faranno ancora i prepotenti, li taglierò ancora e cosi impareranno a camminare su una gamba sola, come nel gioco degli otri.› Detto fatto, si mise a tagliare gli uomini in due come si tagliano le sorbe quando si mettono a seccare, o come si divide un uovo col crine. E via via che tagliava, poi, raccomandava ad Apollo che a ciascuno gli rivoltasse il viso e la metà del collo dalla parte del taglio in modo che l'uomo, vedendosi sempre la sua spaccatura, diventasse più mansueto; Apollo, infine, provvedeva a chiudere le altre parti. Girava la faccia e, tirando la pelle, tutta verso quel punto che noi ora chiamiamo ventre, come chi fa per chiudere coi lacci una borsa, faceva una specie di groppo, che legava proprio in mezzo alla pancia, quello che noi chiamiamo ombelico. Spianava, poi, le molte rughe e modellava il petto usando un arnese un po' simile a quello che adoperano i sellai per spianare, sulla forma, le grinze del cuoio: ne lasciava, però, qualcuna, nei paraggi del ventre e intorno all'ombelico, in ricordo dell'antico castigo. Fu così che gli uomini furono divisi in due, ma ecco che ciascuna metà desiderava ricongiungersi all'altra; si abbracciavano, restavano fortemente avvinti e, nel desiderio di ricongiungersi nuovamente, si lasciavano morire di fame e di accidia, non volendo far più nulla, divise com'erano, l'una dall'altra. Quando, poi, una delle due metà, moriva, quella rimasta in vita, se ne cercava un'altra e le si avvinghiava, sia che le capitasse una metà di sesso femminile (che oggi noi chiamiamo propriamente donna) che una di sesso maschile; e così, morivano. Allora Giove, impietosito, ricorse a un nuovo espediente: spostò il loro sesso sul davanti; prima, infatti, l'avevano dalla parte esterna e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma alla terra, come le cicale. Dunque, trasferì questi organi sul davanti e, così facendo, rese possibile la procreazione attraverso l'unione del maschio nella femmina; lo scopo era quello di far generare e di perpetuare la specie grazie a un simile accoppiamento tra maschio e femmina....


Vi chiedete cosa c'entra tutto questo con Russell?
Ne parlerò in un prossimo messaggio.

A presto
Achille
27/12/2004 12:42
 
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L'origine dei sessi secondo Russell
Russell espresse delle idee sull'origine dei sessi che ricordano quelle di Platone riportate nel Simposio.

Ecco alcune citazioni dagli scritti di Russell.

Sulla Torre di Guardia di Sion del 15 giugno 1906, pagina 206, Reprints 2836, è espresso questo pensiero (il grassetto è mio):
Comprendiamo che è in armonia con queste istruzioni originali, che quando la terra sarà stata riempita di persone, il potere procreativo sarà eliminato, ed infine, la razza sarà composta di perfette unità, come era Adamo in origine, prima di essere diviso in due persone allo scopo di avere compagnia, per procreare e per preservare la razza. Come abbiamo già mostrato, siamo convinti che nel processo di perfe­zionamento o di unificazione ad ogni ma­schio saranno ridati gli elementi e le qualità della mente e del cuore che adesso carat­terizzano in particolar modo l’elemento femminile; ed ogni femmina riceverà quegli elementi di mente e di cuore che ora sono caratteristici dei maschi.
Più avanti, nella Torre di Guardia di Sion del 1° dicembre 1912, Reprints, 5141, Russell, nell’articolo intitolato “Dio creò l’uomo a sua immagine”, aggiunse questi altri particolari:
L’Uomo in origine era asessuato: I dettagli della creazione umana mostrano che Adamo visse in Eden per un certo tem­po da solo e senza sesso. Studiando la cronologia alcuni studenti Biblici sembrano averne dedotto che dalla creazione di Adamo alla sua espulsione dall’Eden e alla condanna a morte trascorsero circa due anni. Il motivo per cui Adamo fu diviso in due persone è detto chiaramente; la terra doveva essere riempita, popolata con la razza della sua stessa specie, e fra le altre creature nessuna fu trovata adatta a lui, né per fargli compagnia, né per essere la sua partner e la madre della sua progenie fatta a sua somiglianza ... La divisione di Adamo in due parti, maschio e femmina, lasciò l’autorità alla parte maschile, ma lo privò di alcune delle qualità tipicamente femminili ... La restituzione o resurrezione che avrà luogo sotto il regno del Messia non significa la restaurazione della perfezione sessuale, ma, piuttosto, il graduale perfezionamento di ogni individuo ad immagine e somiglian­za di Dio nella completezza personale, come era Adamo prima della divisione. L’attrazione sessuale non ci sarà più, l’uomo non sarà solo come era Adamo in origine; poiché la terra sarà piena di fratelli umani, tutti a immagine di Dio e nella pie­nezza dell’associazione spirituale, godranno dell’Eden che sarà esteso a tutto il mondo. Tale stato di cose si può apprezzare piena­mente solo se lo vediamo dal punto di vista di Dio e comprendiamo la perfezione supe­riore di Dio e degli angeli nella loro condi­zione asessuata, sebbene di essi si parli sempre al maschile.
Troviamo un ulteriore e singolare pen­siero di Russell nel libro What Pastor Russell Taught (1919), a pagina 98, dove è scritto:
Uomo e donna nel tipo e nell’antitipo. Nel tipo le donne erano ignora­te. Solo i maschi erano ammessi nel Patto della Legge mediante la circoncisione, l’ottavo giorno. Nell’antitipo, alla fine del settimo giorno di mille anni, l’inizio dell’ottavo giorno di mille anni, solo i ma­schi saranno ricevuti nella restituzione del Nuovo Patto dopo essere in precedenza stati elevati alla condizione che Adamo pos­sedeva prima di essere diviso nei due sessi.
Ed ecco cosa scrisse Russell nel 1899, nel suo libro Ombre Tabernacolari dei migliori sacrifici, (ediz. Inglese):
La distinzione fra maschio e femmina cesserà. “Questa è la legge dell’offerta per il peccato ... La mangerà il sacerdote che la offre per il peccato ... Ogni maschio fra i sacerdoti lo mangerà”. - Lev. 6:25-29. Al Signore e a tutti i santi angeli del cielo ci si riferisce Scritturalmente come a maschi, mentre tutti i santi insieme sono raffigurati come una donna, una “vergine”, sposata al nostro Signore Gesù in qualità di suo sposo. Ma la femmina umana era originariamente parte dell’uomo fatto a immagine di Dio, ed è ancora (sebbene temporaneamente separata per poter con­sentire la riproduzione umana) parte dell’uomo, in quanto da sola non è comple­ta. Come l’uomo perfetto fu chiamato Adamo, così, quando lo duplicò, e “Dio chiamò il loro nome Adamo”, la direttiva rimase alla parte maschile, che così ebbe l’incarico di aver cura o di proteggere quella femminile come parte del suo stesso corpo. (Efes. 5:23, 28) Questa divisione sessuale non rese Adamo imperfetto: essa sempli­cemente divise le sue perfezioni in due corpi dei quale egli rimase comunque il “capo”. Le Scritture indicano che alla fine, alla conclusione dei “tempi della restituzio­ne”, tutti (maschi e femmine) saranno re­staurati ad una condizione perfetta, la condizione di Adamo prima che Eva fosse separata da lui. Noi adesso non sappiamo in che modo maschio e femmina perderan­no la loro identità, ma sappiamo che cia­scuno d’essi assumerà le qualità che ades­so gli mancano. Se quanto crediamo è giu­sto, ciò significherebbe che l’attuale estre­ma delicatezza dei tratti femminili e l’eccessiva volgarità di quelli maschili sono solo un risultato della caduta, e che la resti­tuzione alla perfezione nella quale gli ele­menti dei due sessi saranno perfettamente fusi insieme e armonizzati facevano parte del disegno di Dio per l’umanità ideale. Il nostro caro Redentore, che era “l’uomo Cristo Gesù”, non era probabilmente né estremamente volgare e muscoloso, né ef­feminato. In lui erano armoniosamente presenti sia la forza mentale ed il coraggio della virilità, che la delicatezza, la nobile purezza, la tenerezza e la grazia della vera femminilità. Non era egli l’uomo perfetto che morì per noi e che ha redento entrambi i sessi? Non dimentichiamo che come uomo egli non aveva nessuna compagna: vuol di­re questo che non era completo in se stesso e quindi insufficiente a pagare il prezzo pienamente corrispondente per Adamo (maschio e femmina)? O Eva era rappresen­tata nel grande riscatto da suo marito in qualità di suo “capo”, altrimenti per lei non vi sarebbe stato riscatto alcuno, ed un pensiero del genere sarebbe in con­flitto con le altre Scritture. Alla Chiesa del Vangelo in effetti si fa riferimento nelle Scritture come alla “Sposa”; non, comun­que, come alla sposa “dell’uomo Cristo Gesù”, ma come alla sposa di Cristo risorto e glorificato. In qualità di nuove creature, generate dallo spirito di Dio, noi siamo promessi allo spirito Gesù, il cui nome e onore e trono condivideremo. La Chiesa non è la sposa dell’uomo Cristo Gesù che fu sacrificato, ma del glorificato Signore Gesù, che al suo secondo avvento la recla­merà per se. - Rom. 7:4.
Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 27/12/2004 12.42]

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