Mentre da Ofena (L'Aquila) il ben noto Adel Smith chiede che festa islamica e Natale si equivalgano per importanza Spazi per i musulmani, «no» del sindaco di Treviso
Fonte:
La Provincia
TREVISO I musulmani trevigiani chiedono aiuto ai sacerdoti cattolici per trovare un luogo adatto nel quale celebrare il Ramadan; per tutta risposta il sindaco della città veneta, il leghista Giampaolo Gobbo, si dichiara fermamente contrario all'idea, pur rimettendosi alla decisione della Curia. L'appello lanciato tramite la stampa da Abderrahmane Kounti, mediatore culturale di origine marocchina, perchè vengano messe a disposizione dei musulmani delle sale in città e nei comuni limitrofi da utilizzare per la preghiera, si infrange di fronte al «no» deciso del primo cittadino di Treviso. «Noi non siamo d'accordo - replica Gobbo - credo che si faccia confusione affrontando la questione in termini religiosi, mentre invece quelli che vengono richiesti sono luoghi di riunione di musulmani». Nel ribadire che «a dover decidere sarà comunque la Curia», che per il momento preferisce tacere, il sindaco ricorda «che nelle nostre origini giudaico-cristiane esiste una divisione netta tra potere temporale e religioso, diversamente dall'Islam». La questione di un luogo di culto per i musulmani trevigiani venne sollevata tre anni fa, dopo la chiusura da parte dell'allora primo cittadino e attuale vice sindaco, Giancarlo Gentilini, della moschea perchè non rispondeva ai requisiti minimi di agibilità. Lo scorso anno non venne trovato nessun luogo idoneo per la cerimonia conclusiva del Ramadan, celebrato due anni fa al Palaverde di Vilorba. E da Ofena (L'Aquila) torna a farsi sentire Adel Smith, il presidente dell'Unione musulmani d'Italia salito alla ribalta per aver chiesto al Tribunale la rimozione del crocifisso dalle aule della scuola frequentata dai suoi tre figli. Questa volta Smith chiede che «come il Natale per i cattolici anche la festa islamica di Aid Al Fitr (la Festa della Rottura del Digiuno), in cui si celebra la fine del mese di Ramadan, va festeggiato - con iniziative ricreative e culturali - in ambito scolastico per non discriminare i bambini di diversa fede religiosa, secondo il dettato della Costituzione italiana». La richiesta è contenuta in una raccomandata inviata al preside del Comprensorio Scolastico di Navelli (L'Aquila), Daniela Mininni. Secondo Smith «in assenza di ottemperamento a questa legittima richiesta, ci troveremmo con tutta evidenza di fronte ad una clamorosa disparità di trattamento, ad un gravissimo atto di discriminazione nonchè di segregazione religiosa, perpetuato nei confronti dei bambini non-cattolici (musulmani, buddisti, Testimoni di Geova, ebrei, induisti, atei)».